Cub – Piccole prede, di Jonas Govaerts
Comincia come tanti altri horror, ma ben presto Cub – Piccole prede si trasforma in una fiaba nerissima sulla sopravvivenza e sulla necessaria adesione a un Male antico e ancestrale. Il giovane regista belga riflette sull'eredità dell'orrore, mettendo al centro del film dei bambini costretti a trasformarsi in carnefici per poter sopravvivere
E invece il giovane regista belga si dimostra capace di sfruttare al meglio tutti gli elementi a sua disposizione: Cub (Welp in originale, ed entrambi i termini significano cucciolo, piccolo) si trasforma presto in una fiaba nerissima sulla sopravvivenza e sulla necessaria adesione a un Male antico e ancestrale. Come vittime di una sorta di malattia del sangue, eredità degli errori (e degli orrori) della generazione che li ha preceduti, i bambini si ritrovano a lottare e uccidersi tra di loro, immergendosi – letteralmente – nel fango e nella melma, solamente con lo scopo di uscirne carnefici a loro volta. Senza happy end, senza nessuna consolazione: Govaerts guarda al cinema dei maestri e sa come rendere loro il giusto omaggio (i Goblin di Suspiria come suoneria del cellulare), ma poi prosegue diritto per la sua strada.
Proprio come in Suspiria, infatti, osa pericolosamente sulla giovanissima età dei suoi protagonisti: ma al contrario di Argento (che non ha mai ritenuto necessaria una connotazione esplicitamente politica del suo cinema, perché quella sua anarchia dell’immagine era già di per sé una presa di posizione sufficientemente eloquente), qui l’orrore è davanti agli occhi di tutti, tanto nelle sue cause che nelle dolorose e necessarie conseguenze. Necessarie se si vuole sopravvivere. Con una coerenza di intenti e un politicamente scorretto impensabili in un prodotto americano (almeno in quelli mainstream), Cub entra di diritto tra le migliori uscite horror dell’anno: considerando che il meglio è ancora inedito in Italia (It Follows, The Babadook, At the Devil’s Door), il film di Govaerts è una piccola grande occasione che l’appassionato farebbe bene a non lasciarsi scappare.
Titolo originale: Welp
Regia: Jonas Govaerts
Interpreti: Evelien Bosmans, Jan Hammenecker, Maurice Luijten, Stef Aerts
Origine: Belgio, 2014
Distribuzione: Notorius
Durata: 84'