Un Natale stupefacente, di Volfango De Biasi
Dopo l’anti e lo pseudo, last but not least, arriva finalmente in sala il cinepanettone di origine controllata, la classica commedia natalizia firmata Aurelio De Laurentiis. Un Natale stupefacente è, infatti, l’ultimo passo di un lavoro che la Filmauro ha iniziato circa due anni fa con Lillo e Greg. Il risultato finale, però, è una pellicola che si dimostra in bilico, incerta sulla strada da seguire.
Dopo l’anti e lo pseudo, last but not least, arriva finalmente in sala il cinepanettone di origine controllata, la classica commedia natalizia firmata Aurelio De Laurentiis. Arrivati all’ultima tappa di una lunga strada partita circa trentuno anni fa con Vacanze di Natale di Carlo Vanzina, la Filmauro decide di cambiare per pelle (per l’ennesima volta?) al proprio prodotto chiave.
Dopo i viaggi intorno al mondo, le svolte romantiche e i film a episodi, la ricerca estenuante di nuove traiettorie comiche e di campioni da regalare al pubblico di Natale ha “costretto” De Laurentiis a congedare due colonne portanti come Christian De Sica (approdato al cinema di Luca Miniero e Rocco Papaleo) e Neri Parenti per puntare su altri nomi. Ecco, dunque, la promozione di Volfango De Biasi (già sceneggiatore dei due Colpi di… e regista di Come tu mi vuoi) a regista e, soprattutto, la scelta di Lillo e Greg come cuore pulsante del nuovo corso. Dopo essere stati la novità più interessante dei due film precedenti, i due comici romani decidono di essere a centro della scommessa di Filmauro. Chi conosce la solida gavetta della coppia (fatta di fumetti, radio, televisione notturna e tanto teatro) sa bene come la comicità di Lillo e Greg punti molto al surreale, prediligendo spesso il gioco verbale, la gag costruita nel dettaglio e la ricerca verbale (si veda la recente pseudo-web serie Pupazzo Criminale, parodia dal sapore melbrooksiano), elementi esilaranti per un pubblico affezionato e di nicchia. I debiti (riconosciuti e consapevoli) che Lillo e Greg hanno nei confronti dei lavori dei Monty Python, dei fratelli Zucker o di Cochi e Renato e Tognazzi e Vianello, sono evidenti. Sono il biglietto da visita perfetto per concedergli carta bianca sul futuro del cinepanettone? Forse, per De Laurentiis, ancora no. Un Natale stupefacente è, infatti, l’ultimo passo di un lavoro che la Filmauro ha iniziato circa due anni fa, costruendo un team d’autori (capitanato dallo stesso De Biasi) capace di guidare la coppia, senza snaturarla, all’interno dei dettami del genere, trasformandoli in una macchina-macina incassi. Il risultato finale è una pellicola che si dimostra in bilico, incerta sulla strada da seguire. A differenza dei Natali di Neri Parenti, meccanismi oliati e efficaci al loro compito, qui si intravedono diverse incertezze, molti momenti indefiniti. Se da un lato si riconoscono molte gag, esilaranti, coerenti con lo spirito dei protagonisti e l’ottimo cast di contorno si trova a proprio agio dietro i due capo-comici, dall’altro alcuni obblighi al genere come le derive trash (la liaison amorosa tra un caprone e Calabresi), la forzata doppia storia d’amore e una certa approssimazione realizzativa sembra spiazzare e disturbare non solo il pubblico ma gli stessi Lillo e Greg. L'avventura intrapresa dalla Filmauro con i due comici è ovvio che sia appena all’inizio ma è chiaro che diventa urgente decidere la direzione da intraprendere, visto che il rischio di rimanere in una disastrosa palude d’intenzioni è sempre dietro l’angolo
Regia: Volfango De Biasi
Interpreti: Pasquale Petrolo, Claudio Gregori, Ambra Angiolini, Paola Minaccioni, Paolo Calabresi, Francesco Montanari, Riccardo De Filippis, Niccolò Calvagna
Origine: Italia, 2014
Durata: 100'
Distribuzione: Filmauro