Qualcosa di noi, di Wilma Labate
Presentato all'ultima edizione del Torino Film Festival il documentario si inserisce all'interno della filmografia della regista romana, da sempre attenta a temi dalla forte connotazione sociale, scegliendo una prostituta, Jana, per svolgere il ruolo di guida, alla pari del Virgilio dantesco, all'interno dei gironi, fatti di incertezze, ansie ed esitazioni che costituiscono le vite professionali e non di dodici aspiranti scrittori.
Presentato all'interno della rassegna Diritti&Rovesci, presieduta da Paolo Virzì, all'ultima edizione del Torino Film Festival, il documentario, parte dal denaro e dal corpo, per Jana vera e propria azienda e fonte di sostentamento, per aprirsi verso risvolti più intimi e personali che mettono in gioco i dodici aspiranti scrittori, tra pregiudizi, paure e aspirazioni. Qualcosa di noi si inserisce perfettamente all'interno della filmografia della regista romana, da sempre attenta a temi dalla forte connotazione sociale, scegliendo una prostituta, Jana, per svolgere il ruolo di guida, alla pari del Virgilio dantesco, all'interno dei gironi, fatti di incertezze, ansie ed esitazioni che costituiscono le loro vite professionali e non. Vero e proprio centro della pellicola, tanto da vincere il Nastro d'Argento come migliore protagonista nei documentari dell'anno, Jana fagocita lo schermo e l'attenzione degli spettatori e costituisce il punto di equilibrio che sorregge l'opera, tanto da perdersi e risultare meno convincente quando la storia, nella seconda parte del lavoro, si sposta per seguire alcuni degli aspiranti scrittori nelle loro vite, fatte di piccoli appartamenti londinesi o logge del Teatro Valle occupate.
Regia: Wilma Labate
Durata: 74'
Distribuzione: Cinecittà Luce