12/2/2008 – Sciopero sceneggiatori, ecco l'accordo

Il 2% dei ricavi su tutti i nuovi media

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Lo sciopero degli sceneggiatori si avvia all’epilogo. Con una conferenza stampa a Los Angeles, il sindacato WGA ha fatto sapere che l'accordo raggiunto con i produttori è stato ratificato dalla base e che oggi ci sarà il voto finale da parte dei membri del sindacato, voto che sancirà la fine dello sciopero che il WGA aveva imposto ai suoi rappresentati. Da mercoledì dunque Hollywood tornerà al lavoro.
"E' il migliore accordo raggiunto in 30 anni, risultato dello sciopero di maggior successo degli ultimi 35 anni di vita della WGA – ha detto Patric Verrone, il presidente dell'associazione che riunisce gli sceneggiatori della costa ovest degli Stati Uniti. Non è tutto quello che speravamo e nemmeno tutto quello che meritavamo, ma è un accordo che pensa alle future generazioni". La fine dello sciopero significa il via libera per la cerimonia degli Oscar, prevista per il 24 febbraio e sino a ieri in forse. "La pressione esercitata dall'avvicinarsi della notte degli Oscar ha contribuito ad accelerare la contrattazione – ha continuato Verrone – è stato uno sciopero duro, ma siamo stati uniti e abbiamo vinto. Siamo solo dei gatti ma abbiamo ruggito. Anche l'annullamento dei Golden Globe è stato un importante segnale. Ha dimostrato che avevamo forza".

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Verrone ha poi spiegato i termini dell'accordo. "Quello che abbiamo voluto fare è ottenere l'applicazione della formula ‘Se loro vengono pagati noi veniamo pagati’, che significa che otterremo il 2% dei ricavi derivati dai nuovi mezzi di distribuzione del lavoro cinematografico e televisivo. Non abbiamo ripetuto gli errori del passato. Quando 50 anni fa arrivò la televisione, che era il ‘nuovo’, noi venimmo pagati con una percentuale sugli incassi al cinema". Certo, un affare all'epoca del pionierismo televisivo, ma non certo un accordo lungimirante visto il successo del mezzo televisivo.
"Ora invece abbiamo legato i nuovi introiti ai guadagni derivanti dagli stessi nuovi mezzi. Ogni nuovo media è coperto da questo contratto, anche quelli che verranno in futuro". Da domani il paesaggio di Los Angeles e New York non sarà più costellato dei picchetti di sceneggiatori in sciopero davanti agli studi televisivi e cinematografici. "Abbiamo picchettato per 14 settimane, sotto il sole e la pioggia. Senza questo sciopero non avremmo ottenuto questi risultati". A chi ha chiesto dei danni collaterali portati dallo sciopero, ovvero i danni economici causati alle fasce deboli dei lavoratori dello spettacolo, Verrone ha risposto: "Il nostro accordo avrà un benefico effetto sull'intera comunità. Anche gli altri sindacati ora avranno più potere contrattuale e spunteranno accordi migliori". L'accordo arriva al termine di tre mesi di sciopero che ha portato l'annullamento di numerosi progetti cinematografici e alla sospensione delle riprese di quasi tutte le serie televisive compresi le popolarissime 'Desperate Housewifes', 'Lost' e 'CSI': si preparava infatti un'invasione di reality show, non basati su script. Non è stata ancora calcolata la cifra del danno economico causato da tre mesi di paralisi ma il solo annullamento della cerimonia dei Golden Globes, sostituita, alla fine di gennaio, da una semplice conferenza stampa di annuncio dei vincitori, era costata almeno 80 milioni di dollari.

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Per gli show pubblicati online i diritti degli autori per le prime visioni scatterebbero dopo 24 giorni, e dopo 17 nel caso in cui si tratti di programmi già visti in tv: dopo questo periodo "promozionale", gli sceneggiatori inizierebbero a percepire un guadagno, con un tetto fissato per ogni puntata a 1200 dollari l'anno (circa 800 euro).

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