18/8/2005 – L'AGIS vuole cambiare musica
Se ne parlerà a Venezia
La prossima Mostra del Cinema di Venezia sarà probabilmente la sede degli Stati Generali dello Spettacolo che l'Agis si accinge a convocare "per denunciare – dice il presidente, Alberto Francesconi – la costante disattenzione delle istituzioni nazionali e locali, il continuo prosciugamento del Fondo unico (Fus) e l'urgenza di riformare tutto il sistema spettacolo, oltre ad assicurargli le risorse necessarie".
Il presidente dell'Agis, che ritiene "irreale" che l'Italia stanzi per la cultura solo lo 0,33% del Pil, cioè molto meno degli altri grandi paesi europei, ha parlato oggi, a Roma, in occasione di un incontro promosso dal comparto Musica dell'Agis e dall'Associazione Critici Musicali.
"Siamo preoccupatissimi per la situazione!", ha dichiarato Gisella Belgeri, vicepresidente vicario del comparto Musica, parlando a nome di attività concertistiche, festival, teatri di tradizione, orchestre e portando l'adesione delle Fondazioni liriche, dei promoter di musica leggera associati in Assomusica e del coordinamento di associazioni degli Amici delle Fondazioni Liriche.
"Il recente recupero, per ora al Senato – continua Belgeri – di un ulteriore taglio di quasi 6 milioni di euro al contributo pubblico, lascia intatta e devastante la precedente decurtazione di quasi 32 milioni di euro sul Fus 2004, solo per la musica".
Questa situazione colpisce tutte le attività e "con particolare durezza quelle più esposte culturalmente, mettendo seriamente a rischio i programmi, il personale e l'esistenza stessa di realtà operanti con grande merito, da molti anni".
Cinque sono gli obiettivi sui quali il comparto Musica dell'Agis insiste: il ripristino del Fus almeno ai livelli del 2004; il ricompattamento nel Fondo unico di tutti gli stanziamenti pubblici destinati allo spettacolo; la necessità di una legge sullo spettacolo dal vivo o, in mancanza dei tempi utili, di un provvedimento urgente, che salvaguardi le attività culturali e non si ispiri solo a logiche di mercato; la considerazione come investimenti e non come spese degli stanziamenti per la cultura; la dimostrazione da parte dello Stato e delle Istituzioni di molta maggiore apertura verso la musica in generale e in particolare quella contemporanea italiana.
A nome dell'associazione dei critici musicali è intervenuto il vice presidente, Sandro Cappelletto, che ha denunciato "l'assenza di una politica culturale", basata su eventi episodici e ha rilevato che per la prima volta l'associazione dei critici esce pubblicamente allo scoperto, schierandosi a favore delle motivazioni che inducono l'Agis a convocare gli Stati Generali dello Spettacolo.
Tra gli altri interventi, quello di Paolo Maluberti per evidenziare la difficile condizione in cui operano le Istituzioni concertistico – orchestrali (Ico) nell'attuale clima di ampia discrezionalità nell'assegnazione dei contributi pubblici, e il compositore Nicola Sani che denuncia come l'esistenza di una produzione musicale contemporanea italiana sia oramai prevalentemente legata a fondi messi a disposizione da altri paesi europei.