19/10/2004 – Il Cinema delle Donne ha stabilito la sua vincitrice
I premi dell'11° concorso internazionale di lungometraggi di Torino
La Giuria del Concorso Internazionale Lungometraggi dell' 11° Festival Internazionale Cinema delle Donne (tenutosi a Torino dall'8 al 15 ottobre), composta da Claudia Koll, Licia Maglietta, Silvio Soldini, Nino Battaglia, Manane Rodriguez, Wendy Blackstone, Elena Presti, ha premiato i seguenti film:
1° Premio
J'ai toujours voulu être une sainte/ Ho sempre voluto essere una santa di Geneviève Mersch Belgio/Lussenburgo, 2003
La storia di Norah, 17 anni, un carattere delizioso e teso ad aiutare gli altri, con una vita normale, segnata dall'assenza della madre che l'ha abbandonata quando aveva solo sei mesi.
2° Premio
Polleke di Ineke Houtman , Olanda (Paesi Bassi), 2003
Polleke, una ragazzina olandese di 11 anni, e Mimoen, un ragazzino marocchino, si innamorano al di là dei pregiudizi dei genitori di quest'ultimo. Una storia di scontri culturali e discriminazioni, ma anche di passione, di volontà ed ottimismo.
Auswege di Nina Kusturica Austria, 2003
Primo film per la bosniaca Nina Kusturica, risultato di un lungo lavoro di ricerca sulla violenza domestica condotto in collaborazione con gli operatori dei servizi sociali di Vienna. "Auswege" significa "via di fuga": le storie di Claudia, Magrit e Sladjana parlano proprio di questo, di ordinaria violenza domestica in una società europea, moderna e moderata. Non sono storie di marginalità, ma al contrario, ritraggono donne normali, che vivono la violenza coniugale con ritegno, cercando di mantenere una patina di normalità sulla loro disperazione.
3° Premio
Tillfälling fru sökes (Moglie temporanea cercasi) di Lisa Ohlin
Secondo film della svedese Lisa Ohlin (il primo, "Aspettando il tenore", ha ottenuto grande successo di critica e pubblico), racconta le storie parallele di Milla, funzionaria del servizio adozioni che aspetta da anni che il suo amante si decida a lasciare la moglie, e di Fredrik, che ha sempre desiderato diventare padre ma vede il suo sogno infrangersi quando la moglie, poco prima del parto, gli rivela che il bambino che aspetta non è suo e che sta per lasciarlo per andare a convivere con un altro uomo.
Miglior interpretazione femminile
Marie Kremer, per J'ai toujours voulu être une sainte di Geneviève Mersch
Miglior interpretazione maschile
Gustaf Hammarsten per Tillfälling fru sökes (Moglie temporanea cercasi) di Lisa Ohlin
Menzione speciale a :
Kamosh Pani di Sabiha Sumar Pakistan/Germania/Francia, 2003
Una pellicola di dichiarato sapore politico della pakistana Sabiha Sumar, al suo debutto nel lungometraggio, ma già regista di documentari che si concentrano sui problemi delle donne, in particolare sul loro ruolo nella società. Il film racconta la storia di Aisha, una sopravvissuta, una donna forte che ha avuto il coraggio di rifiutare il suicidio collettivo imposto dai Sikh alle loro donne quando furono costretti ad abbandonare il Pakistan al momento della sua indipendenza nel '47. Khamosh Pani ha ottenuto un successo straordinario e ricevuto moltissimi premi, tra cui il Pardo d'Oro per il miglior film e il Pardo di Bronzo per la Migliore Attrice al 56° Festival di Locarno
Al cast di Auswege, di Nina Kusturica
Per l'autenticità che traspare dalla convincente interpretazione di ogni singolo attore.
Premio del pubblico
April's Shower di Trish Doolan, Stati Uniti, 2003
L'esordio come regista di Trish Doolan, già famosa come attrice, è una gioiosa, vivacissima commedia di amore, amicizia, onestà e, soprattutto, coraggio di essere se stessi. Alex (interpretata dalla Doolan stessa) è single e ha accettato di mettere la sua casa e le sue doti culinarie a disposizione dell'amica del cuore, April per la sua festa di addio al nubilato, nonostante abbia avuto con lei la relazione più importante della sua vita, sempre tenuta nascosta. È l'occasione per radunare amiche e parenti, creando una galleria di situazioni e caratteri pieni di verve. April's Shower ha vinto il premio del pubblico per il miglior lungometraggio al Philadelphia International Gay & Lesbian Film Festival nel 2003. È stato presentato al San Francisco Lesbian & Gay Film Festival, 2004.
Premio concorso internazionale scuola
The Blue Butterfly di Léa Pool- Gran Bretagna, 2003
Léa Pool, regista di fama mondiale, ha lavorato sia in Canada sia ad Hollywood ed è particolarmente conosciuta per la sua analisi della identità femminile. Tra i suoi lavori più recenti: "Emporte-moi" (1999) e "Lost and Delirious" (2000). The Blue Butterfly, con William Hurt ed il giovane talento Marc Donato, è una straordinaria avventura alla ricerca di una farfalla blu, che può cambiare la vita di chi la incontra. Basata su fatti realmente accaduti, il finale a sorpresa corona una storia che parla dell'essere genitori, della ricerca di un significato per l'esistenza, della capacità godere della vita anche di fronte ad una malattia, senza mai perdere passione e allegria.