"2061: Un anno eccezionale", di Carlo Vanzina

Cinema ormai orgogliosamente e definitivamente tutto in superficie, surreale palcoscenico di storie sgangherate e corpacci grotteschi. Autentica lezione impartita a tanto cinema italiano ancora preda dei soliti schemi realisti: futuro, passato e presente coincidono in un tempo unico, il tempo del cinema, un tempo multiplo, visivamente inedito e irriconoscibile.

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Cinema politico, cinema d'attacco. Cinema di memoria e visioni quello dell'ultimo film di Carlo ed Enrico Vanzina, ultima puntata del loro grande affresco sull'Italia, aggiornato questa volta al 2007 ma ambientato in un futuro che assomiglia terribilmente ad un tempo passato, con lo stivale fatto a pezzi, frantumato, sconquassato proprio come 150 anni fa.
Cinema sul cinema, anche, soprattutto: un road movie squinternato che segue le traiettorie di
Paisà ed il ritmo dell'armata monicelliana, portando letteralmente a spasso tanto cinema italiano di genere – il suo dna – nei volti dei caratteristi, nelle vicende pindariche, nelle battute pluridialettali. Cinema ormai orgogliosamente e definitivamente tutto in superficie, surreale palcoscenico di storie sgangherate e corpi soltanto disegnati. Un universo compiuto fatto di pochi, grezzi e coloratissimi tratti, e in cui le forme restano semplice abbozzo, impalcatura, sagoma. In questo senso i Vanzina sembrano qui calibrare al meglio la loro vocazione ad un cinema fondamentalmente anti-estetico – consapevolmente sciatto e leggerissimo – raggiungendo una coerenza stilistica ed un'esattezza quasi geometrica dei meccanismi visivi e narrativi: inquadrature costruite sempre più per sottrazione di elementi; immagini monolitiche, tremendamente piatte ed evanescenti, fatte soltanto di sfondi dilatati e corpacci grotteschi; vicende sottili, che non rivelano più nulla, da eseguire come fossero spartiti. Ma quella dei Vanzina è soprattutto un'autentica lezione impartita a tanto cinema italiano ancora preda dei soliti schemi realisti: in 2061 – Un anno eccezionale futuro, passato e presente coincidono in un tempo unico, il tempo del cinema, un tempo multiplo, visivamente inedito e irriconoscibile. Un tempo che descrive il futuro, evoca il passato e parla del presente. Luogo impossibile, mai visto, assolutamente fantastico, eppure l'unico luogo da cui forse è ancora paradossalmente possibile gettare uno sguardo davvero alieno, e per questo spietatamente lucido, sull'Italia dei nostri anni.
 

 
Regia: Carlo Vanzina
Interpreti: Diego Abatantuono, Emilio Solfrizzi, Dino Abbrescia, Andrea Osvart, Sabrina Impacciatore, Michele Placido, Ugo Conti, Anna Maria Barbera
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 100’
Origine: Italia, 2007

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