Sguardi di donne sulle donne e sul mondo: è il filo conduttore di "Immaginaria", l'undicesima edizione del festival internazionale del cinema lesbico che verrà ospitato a Bologna da giovedì 27 fino alla domenica successiva. In cartellone ci sono 60 opere provenienti da 16 paesi, le anteprime mondiali sono 6, quelle europee 15 e quelle italiane 16. Per l'Italia saranno presenti due opere, entrambe in anteprima nazionale: la prima, Papayoni"di Cristina Vuolo e Federica Tuzi, è un documentario girato nella valle di Kathmandu (Tibet) sulla condizione della donna, mentre la seconda, Lavori in corso di Irene Rubini, è un ritratto di Carla Corso, presidente del comitato per i diritti civili delle prostitute in Italia. Il Festival è patrocinato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, dall' assessorato alla Cultura della Regione  Emilia-Romagna e della provincia di Bologna, dall'ambasciata del Canada e dalla Cineteca Comunale. Ma l'intera organizzazione e il 70% delle spese (che ammontano a circa 45.000 euro) derivano – come è stato precisato durante una conferenza stampa – dal lavoro di volontariato coordinato dall' associazione culturale lesbica "Visibilia" di Bologna.

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