27/6/2006 – La Cina censura il web
Proibite anche parole apparentemente neutre…
Zebra. Segmento. Gastrico. Termini tutt'altro che rivoluzionari, ma se li si ricerca sul Google cinese si scopre che molti risultati sono oscurati. Secondo il blogger Philipp Lenssen, infatti, su 10mila parole inglesi di uso comune ricercate, ben 901 link rimandano a siti censurati. Per la precisione, fra i primi 10 risultati almeno uno è un sito censurato. "E sarebbero molte di più se si considerassero i primi 100 risultati", fa notare sul suo blog Lenssen.
Sul perché si censurino parole apparentemente inoffensive non c'è molta chiarezza, ma probabilmente il motivo è che queste appaiono in pagine di siti oscurati sui diritti civili, ad esempio. Quel che è certo è che per i cinesi anche sul web c'è una fitta censura preventiva in merito alla libera ricerca di informazioni, anche le più innocue.
Il blog di Lenssen: http://blog.outer-court.com/archive/2006-06-18-n85.html