"Abbiamo utilizzato il fumetto come base di partenza, ma volevamo realizzare qualcosa di nuovo". Incontro con Christopher Nolan, Christian Bale e Morgan Freeman

Ispirato al fumetto cult di Frank Miller "Batman: Year One", arriva nelle sale il quinto episodio dedicato all'uomo pipistrello, questa volta un prequel che ne spiega le origini. Molte le novità all'interno del film, ne abbiamo parlato con il regista e alcuni protagonisti

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Signor Nolan all'interno di Batman Begins ci sono molti riferimenti ai fumetti su questo personaggio, in modo particolare a "Batman: Year One" di Frank Miller. Come si è regolato da un punto di vista visivo e narrativo? Ha fatto riferimento ai precedenti film su Batman?


Nolan: No, non ci siamo riferiti a nessuno dei precedenti film su questo personaggio, volevamo realizzare qualcosa di fresco e nuovo. Abbiamo utilizzato il fumetto come base di partenza da un punto di vista stilistico, narrativo e visivo. È un personaggio che esiste da oltre 60 anni, l'ho studiato a lungo e ho cercato di aggiungere qualcosa di mio.

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Oltre la storia di Batman però, nel film ci sono anche degli omaggi a pellicole come 007 e Blade Runner. Ce ne può parlare?


Nolan: Come dicevo, ho cercato di evitare di fare intenzionalmente riferimenti e omaggi. Certamente ci sono alcuni titoli che mi possono aver influenzato perché li guardavo da piccolo e cioè i grandi Blockbuster come Guerre stellari, I predatori dell'arca perduta e i migliori episodi di 007 (come ad esempio La spia che mi amava). In effetti in questo film ho cercato quel tipo di grandezza, ho inserito parecchie acrobazie per creare un tessuto cinematografico vecchio stile.


 


Lei ha dichiarato di aver inventato ciò che gli autori non avevano raccontato sulla storia di Batman. In questo si è sentito controllato?



Nolan: Tutto ciò che ho fatto è stato cercare di considerare la storia come processo evolutivo del fumetto: mi sono attenuto ai punti fondamentali della storia e all'interno di questi paletti mi sono mosso con estrema libertà.


 


Per quanto riguarda il costume di Batman, che cosa è cambiato rispetto ai film precedenti?


Nolan: I diversi costumi rispecchiano i diversi modi in cui il personaggio è stato interpretato di volta in volta. In Batman Begins ad esempio il mantello non è di pelle come negli altri episodi, ma è stato realizzato in tessuto: in questo modo si riesce ad avere un effetto più simile a quello disegnato nel fumetto, ad esempio quando si gonfia. Per quanto riguarda la corazza invece abbiamo preferito evitare di farla lucida, perché questo costume deve permettere al personaggio di nascondersi.


 


Il nome del boss mafioso all'interno del film è Falcone, lo stesso nome di quello che per noi è un eroe nazionale, un uomo che ha combattuto tanti anni contro la mafia e che per questo ha dato la vita. Lo sapeva?


Nolan: No, purtroppo non sapevo di questa triste coincidenza. Purtroppo però non è dipesa da me, perché il personaggio di Falcone era già presente nel fumetto, noi lo abbiamo preso da lì.


 


Ritenete esaurita la vostra esperienza con questo personaggio e con questo mondo?


 


Nolan: Non saprei dirlo. Ho messo tutto me stesso in questo film e alla fine ho lasciato una speranza, una possibilità, per un sequel. Ma ancora non si sa.


 


Bale: Chris ha realizzato un buon prodotto, ma bisogna vedere cosa ne penserà il pubblico, come reagirà. Questo film è un ritratto che definisce Batman in un modo nuovo. Sì, mi piacerebbe rifarlo.

 


La colonna sonora di Batman Begins è stata scritta a quattro mani: una cosa piuttosto insolita, soprattutto quando si tratta di due grandi compositori come Hans Zimmer e James Newton Howard.



Nolan: È insolito, sì, ma è stata un'idea di Hans Zimmer. Lui stesso mi ha detto che voleva collaborare con Howard e bisogna dire che il risultato è stupefacente, in ogni pezzo si sente la loro collaborazione.


 


Come nasce il coinvolgimento di David S. Goyer nella sceneggiatura di questo film?


 


Nolan: L'ho coinvolto io perché sentivo la necessità di avere un collaboratore che conoscesse molto bene il fumetto. Lui purtroppo non aveva tempo perché era impegnato con Blade: Trinity. Infatti mi ha detto di no per ben due volte. Alla fine ha cambiato idea perché voleva essere sicuro che la sceneggiatura venisse scritta bene!


 


Come mai avete scelto lo Spaventapasseri?


 


Nolan: Cercavamo di utilizzare uno dei cattivi storici di Batman. Mi piaceva questo suo modo di usare la paura come arma, riflette l'utilizzo della paura da parte di Batman per combattere i suoi nemici. È un cattivo che non oscura il protagonista, ma che si riflette su di lui.


 


Com'è nata invece l'idea di un Batman conoscitore delle tecniche ninja?


 


Nolan: È stata un'idea mia e di David Goyer. Cercavamo di spiegare come poteva conoscere certe tecniche di combattimento, come potesse avere acquisito ad esempio la capacità di diventare quasi invisibile. Anche nel fumetto in alcune tavole sembra che Batman faccia mosse di ju jitsu!


 


Christian Bale, lei da bambino ha lavorato con Spielberg in L'impero del sole. Che cosa ha imparato, come ricorda questa esperienza?


Bale: Non saprei, non ci ho mai pensato… Forse perché quando reciti in un film da bambino ti diverti, non lo prendi come un lavoro, non pensi alla carriera. Forse questo è anche il modo migliore perché sei più naturale e quindi racconti una storia più vera.


 


Morgan Freeman, lei come è entrato in questa esperienza di Batman Begins e come si è trovato?


 


Freeman: Avevo già letto il fumetto di Batman in passato, ma non ricordo di aver mai incontrato il personaggio di Lucius Fox. Anche negli altri film sembra quasi che Batman si costruisca tutte le apparecchiature da solo. Di conseguenza non c'era nulla da imparare, se non le battute che erano sul copione, così ho potuto scegliere io stesso come dargli vita.


 


Lei ha dichiarato di aver girato questo film solo per denaro. Si dice che lo abbia fatto per poter finanziare il suo progetto di un film su Nelson Mandela. È vero?


 


Freeman: A dire la verità io faccio tutti i film per denaro. È il mio lavoro! E in effetti credo di aver guadagnato abbastanza per il mio progetto.


 


Come si è trovato a lavorare con un cast fatto prevalentemente di attori inglesi?


 


Freeman: Beh, ho dovuto certamente seppellire i miei pregiudizi anti-britannici (ironico). Quella che ne è venuta fuori è un'esperienza piacevole, che rifarei.


 


I suoi personaggi sono sempre ricchi di curiosità, di umanità e di ironia, proprio come lei. Qual è il suo attuale sentimento nei confronti del suo lavoro?


 


Freeman: Posso dire di essere abbastanza soddisfatto di dove sono arrivato. Però tutte queste coincidenze mi fanno pensare di aver preso ogni ruolo che ho interpretato e di averlo trasformato in Morgan Freeman, il che non va tanto bene. Forse dovrei tornare indietro e rifare tutto da capo. Magari dovrei interpretare il ruolo del cattivo per togliermi di dosso un po' di questa umanità.

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