Venezia 80 – Dogman. Incontro con Luc Besson e con il cast

Dogman è la nuova opera di Luc Besson, presentato in concorso all’ 80° edizione del Festival di Venezia. Il film uscirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 28 settembre. L’incontro al Lido

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Dogman è la nuova opera di Luc Besson, presentato in concorso all’ 80° edizione del Festival di Venezia.  A parlarne alla stampa al LIdo sono il regista, i produttori e gli attori Caleb Landry Jones e Jonica T. Gibbs. Il film uscirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 28 settembre.

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Il regista e sceneggiatore francese apre l’incontro raccontando in maniera divertente aneddoti accaduti durante la fase di lavorazione del film. Tra questi ricorda con  entusiasmo la giornata trascorsa con l’attore protagonista Caleb Jones alla SPA, con l’intento di trovare l’andatura adeguata per interpretare il ruolo di Douglas. Il film racconta di questo ragazzo emarginato fin da piccolo, abituato ad una vita triste e solitaria, dove l’unico conforto è il profondo amore che prova nei confronti dei suoi cani. 

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Besson prosegue poi spiegando che l’idea di questo film nasce dalla lettura di un articolo su una famiglia che aveva rinchiuso il figlio di cinque anni in una gabbia e che dopo aver letto ciò non riusciva a smettere di porsi domande: Che vita può avere questo ragazzo dopo quello che ha subìto? Chi può diventare? Quindi ho solo provato a immaginare la sua vita dopo.

Un film profondo, brutale, che si fa spazio nella mente umana e indaga sulla sua fragilità; su come si faccia a sopravvivere dopo tanta sofferenza. C’è una citazione nel film che Luc Besson vuole evidenziare, in quanto snodo centrale del suo film: Le nostre radici sono le basi dell’essere umano ma sono invisibili. Ecco, noi vediamo un essere umano ma non le sue radici, ma cosa succede se tagliamo le radici?

Besson dice che solo l’amore e l’arte possono salvarci da una vita priva i legami. 

In seguito ha affrontato la questione del processo creativo e di quanto lui si senta libero di esprimersi scrivendo, da quando si sveglia fino a quando non ha terminato la sceneggiatura. Il suo timore più grande però resta sempre quello di riuscire a trovare un attore in grado di interpretare il ruolo al meglio. Quando ha visto le interpretazioni fatte da Caleb Jones ha pensato fosse camaleontico, così si sono incontrati e si sono piaciuti fin da subito, hanno preso un té e Luc Besson gli ha chiesto se gli piacessero gli animali. Poi abbiamo iniziato a costruire un po’ alla volta il personaggio, prendendoci il nostro tempo e quando eravamo pronti siamo partiti.

 

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