Luxembourg, Luxembourg, di Antonio Lukich

Antonio Lukich racconta le complessità dell’Ucraina pre-conflitto attraverso l’avventura di due gemelli. Vincitore del Karawan Fest 2023 di Roma

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Presentato nella sezione Orizzonti della 79° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e vincitore del Karawan Fest 2023, il film di Antonio Lukich Luxembourg, Luxembourg racconta le complessità dell’Ucraina pre-conflitto attraverso l’avventura di due fratelli. Nell’incipit – che rivela anche il cuore del film – due gemelli marinano la scuola e finiscono a curiosare su un treno cargo che inaspettatamente riparte. Vasya, più intraprendente dei due, trova il momento giusto per saltare mentre Kolya si lascia intimorire dalla velocità e resta a bordo. Così il padre dei due bambini, affiliato alla criminalità, ferma il treno cargo con l’aiuto dei suoi scagnozzi e di una pistola. Tutto questo sulle note di Daddy Cool di Boney M. Vent’anni più tardi, i due hanno preso strade opposte: Kolya è uno spacciatore che si mette spessissimo nei guai con la legge, Vasya è un poliziotto in attesa di promozione che cerca di vivere all’insegna dell’onestà. Entrambi si portano dentro le conseguenze dell’abbandono del padre.

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Ed ecco quello che Luxembourg, Luxembourg vuole raccontare: la complessità dei legami famigliari quando a tesserli è un trauma profondo, soprattutto in un quadro sociale come quello di Lubny, città ucraina in cui non c’è prospettiva per il futuro. Ogni scena per Kolya e Vasya è una scalata verso il riconoscimento dello status di adulti, sempre spaesati in un mondo per cui non sono adeguati. Alla fine, una telefonata da Lussemburgo li avvisa che loro padre è in fin di vita. Kolya, desideroso di non lasciarlo morire solo, farebbe carte false per riuscire a compiere questo viaggio. Vasya, al contrario, ferreo nella sua intenzione di tenersi a distanza dal mondo criminale, si rifiuta. L’espediente del viaggio fa definitivamente crollare la già fragile struttura che i due ragazzi hanno intorno a sé.

Il complesso amore di Kolya e il complesso odio di Vasya per lo stesso padre si semplificano in un unico sentimento di malinconia e rimpianti. L’onestà di uno e la disonestà dell’altro si incontrano sbavandone il confine. Il desiderio diventa comune: compiere questo viaggio per lasciarsi alle spalle il passato. Un film dal ritmo vario e dal tono non sempre riconoscibile, sottilissimo il confine tra dramma e commedia e con un finale emotivamente difficile, in cui l’ironia della sorte si prende gioco di anni e anni vissuti alla mercé di un grosso trauma infantile. Il massiccio numero di eventi che si abbatte sui due ragazzi sembra mantenersi sempre saldo in una buona gestione della casualità, salvo in qualche momento in cui diventano troppo soffocanti e tolgono respiro al film. Luxemburg, Luxembourg, però, riesce a dire quello che vuole. Regala a chi guarda emozioni contrastanti, lasciandoci a volte indecisi fino all’ultimo su cosa sia giusto provare. Esattamente come Kolya e Vasya siamo spesso spaesati, ma continuiamo a tifare per loro, perché trovino finalmente il loro posto nel mondo.

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