La casa di produzione di anime giapponesi Gainax lo scorso mese ha dichiarato bancarotta a causa dei troppi debiti accumulati negli ultimi 10 anni. La società non era in grado di pagare le royalty dovute e non ha potuto partecipare ai comitati di produzione, causando per questo una lenta emorragia di dirigenti e talent che si sono gradualmente allontanati dall’azienda in cerca di nuove prospettive lavorative.

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La notizia ha rappresentato uno shock per i numerosi appassionati d’anime. Gainax è stata infatti una delle più prolifiche realtà creative degli anni ’90 e quasi tutti i suoi prodotti sono stati visibili anche in Italia. Lo studio venne fondato nel 1984 da Hiroyuki Yamaga, Hideaki Anno, Toshio Okada, Yoshiyuki Sadamoto, Shinji Higuchi, Yasuhiro Takeda e Takami Akai. Alla Gainax dobbiamo, tra i numerosissimi titoli, la produzione di un cult generazionale come Neon Genesis Evangelion, vera e propria riscrittura filosofico-esistenziale dell’immaginario classico dei racconti di Mecha. Altri titoli chiave di Gainax includono Nadia: Il mistero della pietra azzurra, Gunbuster e Gurren Lagann.

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Ma come mai la casa di produzione ha dichiarato bancarotta in maniera così inesorabile? Oltre ai troppi debiti accumulati durante questi 10 anni, il fallimento è comunque iniziato nel 2012, quando la società ha avuto grossi problemi di management. Sotto la guida di Maki Tomohiro, che si è unito all’azienda nel 1992, Gainax aveva avviato un’operazione di CG infruttuosa e ha concesso ingenti prestiti non garantiti ai suoi dirigenti. Inoltre, nel 2019, Maki è stato arrestato per violenza sessuale su minore e condannato a 30 mesi di carcere nel dicembre 2020.

Gainax ha quindi cercato aiuto da Khara, lo studio d’animazione fondato da Hideaki Anno nel 2006 che ora possiede i diritti della serie Evangelion. Lo scorso 29 maggio, tuttavia, Gainax è stata citata ufficialmente in giudizio. Yasuhiro Kamimura, nuovo facente funzione di CEO, ha recentemente comunicato che Gainax avrebbe fermato le attività, senza tuttavia offrire una versione dei fatti corporate che rifletta sulla crisi dell’azienda.

Khara ha rilasciato una dichiarazione affermando che si aspetta di essere coinvolta nella risoluzione del groviglio di diritti di proprietà intellettuale per “fare in modo che i creatori, gli autori originali e gli scrittori possano continuare a gestire e produrre le loro opere”, come scritto nel lunghissimo comunicato stampa lasciato a giugno per spiegare la situazione. Ulteriori dettagli sul futuro delle opere di Gainax saranno forniti al termine delle procedure fallimentari

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