È morto il 12 luglio a 73 anni Bill Viola, una delle figure fondamentali dell’arte contemporanea. A darne l’annuncio la moglie e collaboratrice artistica Kira Perov, tramite un post su Instagram in cui ha specificato che le cause sono dovute a complicazioni del morbo di Alzheimer.

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Nato a New York nel 1951, dopo la laurea in pittura e musica alla Syracuse University Viola si trasferisce a Firenze, dove viene fortemente influenzato dall’arte rinascimentale, che trasferirà nelle sue video installazioni. Precursore nel campo della videoarte, a partire dagli anni ’70 è stato tra i primi sperimentatori dell’arte cross mediale, unendo pittura, musica e video. Condizionato dall’esperienza di quasi annegamento vissuta durante l’infanzia e all’avvicinamento, in età adulta, alle filosofie orientali e al Buddhismo, le sue opere sono caratterizzate da una profonda riflessione sulla nascita, la morte, la coscienza e la redenzione.

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Tra i suoi lavori più celebri The Greeting, ispirata alla Visitazione del Pontormo, la serie Martyrs (Earth, Air, Fire, Water) e The Veiling, con cui nel 1995 ha rappresentato gli Stati Uniti alla 46esima Biennale di Venezia. Gli è stata dedicata una personale al Whitney Biennial, oltre ad aver esposto le proprie opere nei più importanti musei del mondo, tra cui i Guggenheim di New York e Bilbao, il Mori Art Museum di Tokyo, il Busan Museum of Art della Corea del Sud e il Pushkin di Mosca. In Italia negli ultimi anni è stato protagonista di due mostre, Icons of Light a Palazzo Bonaparte a Roma nel 2022 e l’altra al Palazzo Reale di Milano nel 2023.

Il suo lavoro ha sconfinato anche nel campo della musica, collaborando tra gli altri con i Nine Inch Nails alle video installazioni usate dalla band durante il tour Fragility nel 2000, e nel campo del gaming, collaborando con i pluripremiati game designer Tracy Fullerton e Todd Furmanski allo sviluppo del videogioco The Night Journey per il Game Innovation Lab.

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