Here After. L’aldilà, di Robert Salerno

Un horror che prova a coniugare fede e crescita adolenscenziale, non riuscendo però a costruire un rapporto saldo tra i personaggi e lo spettatore. Poco credibile, malgrado il finale

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Robin è una quindicenne con un grande talento per il pianoforte, che nell’incipit vediamo esibirsi in una pittoresca chiesa romana, gremita di gente venuta per assistere alla sua performance. Claire, sua madre, è affettuosa e comprensiva nei suoi confronti e sembra capirla e assecondarla pienamente. Robin ha scelto di smettere di parlare dall’infanzia, in seguito a un tragico incidente d’auto dove sua sorella ha perso la vita. Ma dopo un secondo incidente, dal quale Robin esce miracolosamente illesa, ritorna a parlare. Nonostante l’iniziale entusiasmo di Clare, la situazione prende presto una piega inquietante: la quindicenne infatti inizia a manifestare dei comportamenti sempre più sinistri che con il passare del tempo rendono irriconoscibile Robin agli occhi della madre che arriverà a convincersi di una avvenuta possessione demoniaca.

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Come il titolo lascia intendere, Here After. L’Aldilà, è un film che si muove nella dimensione onirica dell’esperienza premorte. È proprio questa infatti che, una volta attraversata da Robin, la muterà in modo (apparentemente) irreversibile. E nel corso della visione c’è una volonta nell’accostare il tema della crescita, esplorato attraverso quelli che possiamo leggere come momenti di cambiamento, alla fede, nella religione o nella famiglia. Sembra però che l’intreccio dei due macro mondi che Salerno vorrebbe coniugare non riescano mai a parlarsi con la più totale sincerità; piuttosto si ha l’impressione di assistere a una forzatura poco scorrevole e con cui è difficile entrare in completa sintonia. Ad aggiungere ulteriori ostacoli all’immedesimazione tra spettatore e racconto è sicuramente la scrittura dei personaggi poco riuscita. Difatti è parecchio difficile empatizzare con loro a causa di una macchinosa scrittura dei dialoghi e dei gesti – troppo – fuori dagli schemi.

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Here After. L’Aldilà inoltre vive nella forma chiusa di interni casalinghi e scolastici davvero poco plausibili. Nella prestigiosa scuola cattolica frequentata dalle protagoniste è difficile cedere alla convinzione di uno scenario credibile, specialmente guardando alla fotografia grezza e poco invitante messa in campo. Il film riesce appena a risollevarsi nel finale, quando Clare sceglie di tentare il tutto per tutto insidiandosi nel mondo premorte frequentato dalla figlia. In ques’ultima pratica Here After. L’Aldilà effettivamente raggiunge dei picchi di originalità, quando vediamo Clare comunicare a fondo con i propri traumi e navigare il mondo sommerso dell’inconscio. Peccato che forse non basta questo segmento a salvare un horror, che nel corso dell’intera visione non riesce a costrire un rapporto saldo con lo spettatore.

Titolo originale: Here After
Regia: Robert Salerno
Interpreti: 

Connie Britton, Freya Hannan-Mills, Giovanni Cirfiera, Tommaso Basili, Alessandro Bressanello, Andrea Bruschi, Alessandro Riceci


Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 98’
Origine: USA, Italia 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
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