MaXXXine, di Ti West

Il terzo horror della trilogia è anche il satellite pronto a far decollare Mia Goth e West nell’iperuranio di Hollywood, sulle note proprio di Bette Davis Eyes di Kim Carnes.

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Al terzo capitolo della trilogia interpretata dalla musa Mia Goth, il progetto horror di Ti West è sempre più chiaro nelle sue dimensioni metà-concettuali: ovvero il cinema come retromania e “viaggio nel tempo”. Stavolta, dopo gli anni ‘70  di X e l’epoca d’oro del muto in cui è ambientato Pearl, ecco che in MaXXXine il decennio di riferimento diventa quello dei patinati, video-ludici anni ‘80. Nello specifico il 1985. L’epoca del Sogno Americano “dopato” di Reagan, degli horror in vhs e dei video-noleggi, dell’edonismo pop e sessualizzato del mondo dello spettacolo in contrapposizione alle reminiscenze puritane e alla censura dell’ “altra” America. E poi la cocaina. E il Night Stalker che terrorizza Los Angeles nel cuore della notte, entrando nelle case, uccidendo e diventando la star dei notiziari televisivi. In questo contesto storico e antropologico si muove la protagonista di X, diventata una riconosciuta star del porno ma pronta a fare il grande salto verso il cinema hollywoodiano. L’occasione le si presenta con il sequel di un film horror diretto dalla “specialista” del genere Elizabeth Bender (Elizabeth Debicki), una sorta di alter ego di Ti West – “Voglio realizzare un B-movie con le ambizioni del cinema indipendente” le fa dire in una scena ambientata sul set di Psycho – ma chissà, forse anche un omaggio a Kathryn Bigelow. Elizabeth sceglie Maxine come protagonista di The Puritan II. Ma mentre il personaggio interpretato da Mia Goth si prepara all’ascesa cinematografica, le persone intorno a lei vengono uccise una ad una da un killer misterioso. E oltretutto spunta un investigatore privato (Kevin Bacon) pronto a rendere pubblico l’oscuro passato della protagonista.

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Ancora una volta Ti West scrive, dirige e monta un film sul cinema, dentro la macchina e il “gioco” del cinema. MaXXXine, con le tre X a rafforzare il rated ma anche parossisticamente il nome proprio identificativo del personaggio-star,  come una fosse neo-villain hitchcockiana – Marnie? Rebecca? – passata attraverso il “trattamento” dello slasher movie e della pulp culture. Chiaramente l’intera operazione non avrebbe alcun “senso” se non ci fosse il volto/corpo di Mia Goth, inquietante monolito di bellezza e mostruosità, “figlioccia” di Bette Davis (citata a inizio film), femme fatale che contiene tutti i corpi femminili martoriati, adorati e sopravvissuti al cinema horror. Mia Goth in dissolvenza incrociata che, da X a Pearl arrivando a questo ultimo capitolo, attraversa le storie (del cinema), tutti i suoi linguaggi, le regole del genere, le dark lady e le final girl delle saghe infinite. Un cinema, quello di Ti West, che sulla lezione di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, prevede infinite combinazioni e variazioni sul tema, confermando il desiderio del cineasta di assemblare citazioni, locandine, canzoni e fiotti di sangue tra la nostalgia di un tempo perduto e il rilancio del “genere”. E quindi sì, MaXXXine è anche il satellite pronto a far decollare definitivamente Mia e il “suo” regista nell’iperuranio di Hollywood, magari sulle note proprio di Bette Davis Eyes di Kim Carnes. Dallo skyline agli emisferi di nuovi mondi. Senza fermarsi mai. Maps to the stars. “Vorrei che tutto questo durasse per sempre!”.

Titolo originale: id.
Regia: Ti West
Interpreti: Mia Goth, Elizabeth Debicki, Kevin Bacon, Gianfranco Esposito, Bobby Cannavale, Michelle Monaghan, Lily Collins, Deborah Geffner, Chloe Farnworth,  Charley Rowan McCain, Ernest Prast, Daniel Lench, Brad Swanick, Uli Latukefu, Moses Sumney, Zachary Mooren
Distribuzione: Lucky Red, Universal Pictures
Durata: 103′
Origine: USA 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.8
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Il voto dei lettori
4 (1 voto)
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