Deadpool & Wolverine, di Shawn Levy

Ryan Reynolds e Hugh Jackman recuperano quello che il MCU aveva perso: leggerezza, coraggio, umorismo, imprevedibilità e soprattutto carisma

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Deadpool è l’unico (anti)eroe che si rivolge direttamente al pubblico e questa è la sua nota distintiva più riconoscibile. A volte, lo fa con la voce over, ma ancora più spesso usa l’esplicita rottura della quarta parete. Questa sua originale abitudine ha contribuito a cementare un solido rapporto confidenziale con gli spettatori. È abbastanza semplice definire il segreto del suo successo, che si è imposto nonostante i limiti di una distribuzione restricted. Wade Wilson è sboccato come il migliore amico che tutti vorrebbero avere dopo due o tre birre. Tuttavia, la sua violenza e la sua propensione al turpiloquio come si sarebbero potute integrare nell’intrattenimento per famiglie del MCU?

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La sua acquisizione avrebbe appesantito un contesto narrativo che ha dato chiari segnali di cedimento? Non c’è da discutere sul fatto che Deadpool non può nemmeno essere pensato senza Ryan Reynolds e di conseguenza l’attore ha dettato le sue condizioni. La star ha trattato a lungo con Kevin Feige e alla fine ha affrontato il problema nell’unico modo che conosce. Il protagonista usa uno dei suoi tipici a parte e dichiara senza mezzi termini che non vede l’ora di salvare la Disney dalla canna del gas. La sua missione non resta confinata a proteggere la sua linea temporale dall’oblio. Il suo sforzo si allarga fino ad evitare che il MCU finisca nel vortice dell’autodistruzione. Il mercenario inizia arbitrariamente a presentarsi come il messia che rimetterà in moto la baracca hollywoodiana.

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Deadpool & Wolverine non affronta la delicata questione con la lucidità che qualsiasi sceneggiatore avrebbe cercato di adoperare. Lo script dovrebbe sciogliere razionalmente decine e decine di nodi ma decide molto più semplicemente di cavalcarli con una follia deliberata. Così, anche chiudere i conti con il crepuscolare Logan (2017) di James Mangold diventa un’occasione per compiacere un fandom che aveva perso le speranze di divertirsi ancora. La Time Variance Authority era stata introdotta nella serie Loki (2021), ma a chi sarebbe potuto venire in mente di decimare i suoi sgherri, uccidendoli con i pezzi dello scheletro di adamantio di Wolverine, rimasto sepolto nel North Dakota?

Il film di Shawn Levy gioca continuamente con la consapevolezza di Deadpool di essere entrato nella continuity dei suoi sogni. Il protagonista si compiace di aver abbandonato la Fox e di essere passato alle risorse infinite della Disney. Forse, è finalmente arrivato il suo momento e gli si potrebbero anche aprire le porte della Avengers Tower. Purtroppo, deve rendersi conto che i pezzi grossi hanno in mente altri piani per lui. È meglio arrendersi ad un ruolo di comparsa su Terra-616 o finire nel purgatorio degli scarti del multiverso, insieme alle rovine del logo del celebre studio cinematografico? Wade Wilson dovrebbe andare a fare compagnia ad altre vecchie glorie, ai progetti abbandonati, a quelli che hanno subito un reboot e a quelli che non sono mai andati oltre la pre-produzione.

Ovviamente, questo è il destino immaginato da Kevin Feige anche per Terra-10005 e per il pacchetto ereditato nell’acquisizione della major, a cominciare da tutte le precedenti versioni dei mutanti di Charles Xavier. In questo disegno, non ci sarebbe pietà per i suoi amici e Deadpool deve impedire alla TVA di eliminare il suo mondo. Per questa impresa, poteva scegliersi un compagno più adatto del peggiore Wolverine di tutti? L’affinità elettiva tra i due risale sin dal fugace accenno di X-Men Origins (2009), che aveva illuso su uno scontro imminente. Tuttavia, un team-up alle condizioni di allora sarebbe stato una clamorosa occasione sprecata. Infatti, il blend di coreografie splatter, musica pop e dialoghi ben oltre il politically correct non era nemmeno ipotizzabile.

Uno scontro all’ultimo sangue tra i due cani sciolti della Marvel avrebbe avuto un hype a prescindere. L’amicizia personale tra Ryan Reynolds e Hugh Jackman l’ha reso un momento da non perdere per nessun motivo. I due si affondano le lame nella carne con la stessa leggerezza con cui da anni si scambiano scherzi e battute sui social. Viene da chiedersi quante volte avranno immaginato e perfezionato quella scena mentre erano a cena fuori. La fantasia cinematografica di milioni di moviegoers non poteva finire in mani migliori e la loro complicità è tale da esaltare tutti i personaggi secondari. Emma Corrin non ne avrebbe avuto bisogno ma anche la sua interpretazione di Cassandra Vega viene corretta da un gradevole gusto per l’eccesso. Inoltre, la coppia regala una nuova vita ed un finale degno ai reietti più improbabili che animavano i vecchi superhero-movies.

Deadpool & Wolverine è demenziale e pieno di empatia, e nello stesso tempo porta avanti un’esilarante discorso sullo stato dell’arte del MCU. Il film offre una lezione su cosa è mancato da Endgame (2019) in poi: leggerezza, umorismo, imprevedibilità, coraggio e soprattutto carisma. Sarebbe stato facile adagiarsi sull’incasso facile dell’attesa, ma il film si è impegnato a spiazzare tutti ed ha ottenuto l’effetto sperato. Ryan Reynolds prende in giro l’amico in un ennesimo momento di confidenza extradiegetica e dice di aver dato alla Disney il pretesto per fargli fare Wolverine fino a novant’anni. Probabilmente, guardarli mentre si fanno a pezzi e si insultano sarebbe irresistibile anche oltre quel limite d’età.

 

Titolo originale: id.
Regia: Shawn Levy
Interpreti: Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Matthew Macfadyen, Jon Favreau, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Aaron Stanford, Tyler Mane, Karan Soni, Brianna Hildebrand, Shioli Kutsuna, Stefan Kapicic, Randal Reeder, Lewis Tan, Nick Pauley, Sonita Henry, Henry Cavill, Chris Evans, Jennifer Garner, Kelly Hu, Blake Lively
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Durata: 127’
Origine: USA, 2024

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.6
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Il voto dei lettori
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