Lucania Film Festival 2024 – Incontro con Hana Makhmalbaf

La regista iraniana racconta al pubblico di Pisticci la situazione di conflitto politico Iran-Pakistan, documentato nella sua ultima ultima opera The List

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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In occasione della proiezione di The List alla 25° edizione del Lucania Film Festival, il pubblico ha accolto la regista iraniana Hana Makhmalbaf.

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La passione di Makhmalbaf per il cinema comincia già in età giovane, come lei stessa racconta. Il padre Mohsen Makhmalbaf influenza la sua scelta professionale, facendole assorbire tutto l’amore per la settima arte, “quando diceva ‘luce, motore e azione’ era subito un’atmosfera di magia cinematografica”. Dichiara che il cinema, che diviene difatti uno strumento per esprimere se stessi e ciò in cui si crede, le permette di essere libera di dire ciò che realmente pensa.
Hana Makhmalbaf sottolinea poi come il patrimonio del cinema italiano abbia inciso notevolmente su di lei. È, infatti, stato la colonna portante dei suoi studi a scuola dove proiettavano i film dei grandi registi come De Sica e Fellini invitando gli alunni a discuterne. “La strada è un film che non potrò mai scordare“.

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Viene successivamente chiesto alla cineasta se esiste un possibile futuro cinema, per le donne iraniane. Makhmalbaf afferma che la possibilità odierna di realizzare un film esiste grazie alla proliferazione sempre più estesa del digitale, “chi ha il desiderio di dire qualcosa lo farà, perché il cinema è uno strumento e quello che veramente conta è quello che c’è dietro la cinepresa”. Racconta poi come le donne iraniane siano immerse da problemi e dolori con ancora tanto da raccontare, ed è proprio per questo motivo che vediamo tante cineaste parlare e dare voce alle problematiche. Le difficoltà che la regista ha trovato nel suo cammino sono molteplici: nata in Iran e già perseguitata a causa dell’opposizione del padre e dei famigliari nei confronti del governo iraniano, e successivamente scappata dall’Afghanistan a causa di un attentato per poi ripararsi a Parigi dove le difficoltà non hanno visto fine. “Questi problemi mi hanno dato la possibilità di vivere e conoscere molti posti, ma lì dove vivevo non posso più tornare. Adesso la situazione delle donne è ancora grave, perché non possono scegliere neanche quando uscire di casa”.

La regista conclude affermando le difficoltà che vi sono nel trovare oggi un film buono, perché in passato il processo di realizzazione era lungo e complesso, mentre adesso molto spesso basta un telefono. E così facendo di tanti materiali è quasi impossibile trovare dei bei prodotti. La regista si dichiara molto soddisfatta della sua ultima opera The List, che nonostante le numerose riprese verticali dell’Iphone ha un tempo lento e paziente per i dettagli, “i miei parenti non si accorgevano che registravo, approfittavo di brevi momenti per accendere la camera”. Per Hana Makhmalbaf i social portano le persone a pensare di sapere tutto senza approfondire, mentre il suo obiettivo in The List è stato proprio quello di scavare a fondo. “Mio padre dice che il problema è che il mondo si scorda cosa succede in Afghanistan. The List non è solo un film, ma un documento storico fatto per restare. Altrimenti la storia è destinata a scomparire per sempre.”

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