16º Donnafugata Film Festival. Frenes-IA

Nella penultima serata del Donnafugata Film Festival, Writers Guild Italia, Maurizio Zaccaro e il direttore artistico Andrea Traina discutono dei rischi e delle prospettive dell’AI nel cinema

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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È stato inventato prima il motore, poi il codice della strada“, dice Andrea Traina, direttore artistico del Donnafugata Film Festival. “Ma qui la posta in gioco è più alta“, invoca Antonio Lauro, membro del board di Writers Guild Italia. Un botta e risposta che segnala l’importanza del dibattito concernente l’Intelligenza Artificiale. Il tema è stato affrontato in una conversazione tra Maurizio Zaccaro, guest director del festival, e Vinicio Canton, tra i fondatori della Writers Guild Italia, oltre ai protagonisti dello scambio riportato sopra. Uno strumento che, come ricordato, è lungi dall’essere un’intelligenza nel senso umano del termine. È invece un sistema statistico avanzato, che appoggiandosi a mappe neurali composte da miliardi di variabili e messo davanti a una richiesta, risponde con ciò che statisticamente è più probabile che soddisfi la domanda. Timori e speranze, quindi, eccessivi? Tutt’altro.

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È vero, come ci ricorda sempre Lauro, ogni ammissione di impotenza da parte di un’azienda o di un software di Intelligenza Artificiale viene accompagnato da un “per il momento“, come se fosse questione di giorni il colmare l’eventuale mancanza. Non c’è bisogno di tale locuzione per la trasformazione nel mondo del lavoro che porterà l’Intelligenza Artificiale e non solo in quell’ambito. Negli Stati Uniti sono stati portati avanti 8 mesi di sciopero da parte dei creativi e soprattutto degli attori per regolamentare l’utilizzo dell’AI. Il valore di questi strumenti dipende per lo più dall’ampiezza della mappa neurale che sta alla loro base: maggiore è il numero di parametri al suo interno, migliore sarà l’approssimazione statistica del sistema. Ora, la maggior parte di questi sono allenati utilizzando immagini, testi e video senza che ne vengano considerati i diritti d’autore. Non solo, perché, come ricordato da Canton, nel mondo videoludico sono utilizzati sempre di più sistemi per clonare la voce di attori e attrici. Se si volge lo sguardo altrove, magari al genocidio in corso in Palestina, si possono anche scorgere utilizzi ben peggiori, con l’Intelligenza Artificiale utilizzata per individuare e uccidere i bersagli dell’esercito israeliano, come ricordato da Maurizio Zaccaro. Con il dovuto tempo, la realtà riesce anche ad andare al passo della fantasia: la polizia predittiva di Rapporto di minoranza di Philip K. Dick è già realtà dal 2016 a Chicago, Seattle e Los Angeles con risultati inquietanti (e spesso funesti).

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Tornando al cinema, con lo sviluppo di questa tecnologia, però, insieme ai rischi si apre anche un ventaglio di nuove possibilità e tecniche. Anzitutto, se non considerato uno strumento esaustivo, può essere utilizzato per velocizzare alcune fasi di scrittura. Non solo, però, far meglio ciò che si faceva già prima. Sullo schermo del Cortile Grande del Donnafugata Film Festival viene per esempio mostrato il trailer di una serie televisiva inesistente, creato interamente con AI text-to-image. Un video non definitivo, ma utile tanto allo sceneggiatore quanto al produttore per visualizzare meglio la storia che potrebbe essere. Perché sono le storie, a detta di Canton, che il pubblico desidera. “Il sonoro, gli effetti speciali, il colore… Ogni volta che c’è un’innovazione tecnologica si fanno film incentrati su di essa, fino a quando si arriva a saturazione e il pubblico si stufa, cercando di nuovo delle storie“.

Lo schermo lampeggia di rosso: RED ALERT. Compare il vitreo occhio rosso di HAL 9000. Una voce in AI ricorda ad Andrea Traina di presentare i film che verranno proiettati nelle altre arene, oltre che minacciare di prendere il suo posto per migliorare la logistica del Donnafugata Film Festival. Ovviamente, è solo uno sketch. Almeno per il momento.

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