Venezia 81 – Baby Invasion. Incontro con Harmony Korine

Esperienze visive e nuovi codici. Il regista californiano arriva al Lido raccontando il suo nuovo lavoro presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema

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“Since that movie I discovered that nothing is real”, così Harmony Korine di sigaro munito ha aperto la conferenza stampa di Baby Invasion, il nuovo lungometraggio presentato fuori concorso a Venezia 81, riferendosi a Aggro Dr1ft, il precedente lavoro ad infrarossi che aveva alzato non poche polemiche alla scorsa edizione della Mostra del Cinema. Insieme al regista erano presenti un incappucciato Gaspar Noè e il responsabile degli effetti speciali del film João Rosa.

Korine afferma che Baby Invasion sia una naturale progressione di Aggro Dr1ft: “Ho lavorato con molti ingegneri notando certi glitches in a matrix e ho iniziato a capire che è tutto finto, è tutto design. E questo come artista mi ha liberato”. Tornando sul suo nuovo lavoro: “Ho voluto creare qualcosa come un portale horror, qualcosa che si avvicina di più all’esperienza di un film tradizionale”.

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Baby Invasion viene presentato come una base d’incontro tra cinema e videogame, e riguardo alla scelta di unire questi due codici il regista dice: “Una delle questioni di cui abbiamo discusso mentre realizzavamo il film era la possibilità di poter guardarlo sul cellulare…ci sono altri tre o quattro film che puoi guardare contemporaneamente…puoi giocarci da diversi punti di vista, con personaggi diversi… ci sono forse tre o altri quattro sotto-film all’interno del film”.

Alla domanda su quale sia il futuro del cinema Korine dice: “Penso che il prossimo passo sarà riuscire a sognare i film. Stiamo semplicemente lavorando su una tecnologia grazie alla quale saremo in grado di passare dalle  immagini testuali a quelle pensate”.

Durante la conferenza è stato fatto riferimento alla EDGLRD, la casa di produzione e collettivo di artisti fondata dalla stesso Korine e di cui il direttore degli effetti speciale di Baby Invasion João Rosa fa parte.

Rosa riguardo al film afferma: “Come hanno detto molte persone è una evoluzione di Aggro Dr1ft e della sperimentazione che ha fatto con il linguaggio dei videogiochi. In questo il punto è  stato come fare un film incorporando le riprese dei videogame. Sono interessato come sarà scoperto cosa è vero e cosa non è vero… grazie anche al misterioso contributo di Gaspar”.

Alla fine della conferenza Korine risponde alla domanda su come riesce a conciliare il partecipare a festival come quello di Venezia che sono delle istituzioni e allo stesso tempo spingere i confini dello storytelling unendo videogame e cinema, presentando i suoi lavori all’interno delle manifestazioni. Il regista californiano dice solamente:

“Gli opposti si attraggono. Quello che noi stiamo facendo è la cosa più grande. Stiamo spingendo e non abbiamo paura”.

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