Mistress Dispeller, di Elizabeth Lo

Non è cinema verità, ma non è neppure indagine sentimentale. Manca la verve in questo film un po’ sonnolento che solo a tratti sembra risvegliare le immagini e i sensi. VENEZIA81. Orizzonti

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LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI

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Nella Cina delle stranezze, delle relazioni umane interpretate secondo codici in parte legati da una antica tradizione, esistono le “allontanatrici” che sono quelle donne, al soldo delle mogli tradite dai propri coniugi, che hanno il compito di allontanare, per l’appunto, l’amante dal marito fedifrago.
Elizabeth Lo con questo documentario, presente nella Sezione Orizzonti del festival, indaga su questo fenomeno pedinando strettamente una coppia: lei tradita, lui che trascorre del tempo con la sua giovane amante e l’altra che si inserisce nel rapporto clandestino diventando amica e confidente degli amanti, lavorando per il loro progressivo allontanamento. Tutto culminerà in un amaro, ma divertente, confronto tra moglie tradita e amante ormai lontana dal desiderare l’uomo.
Mistress Dispeller soffre in verità di una sua verbosità che diventa sovrabbondanza con la perdita, in alcuni e frequenti occasioni, della corretta focalizzazione del tema in una dispersione che sa di vaghezza dell’incedere. In verità il film non sa appassionare, se non episodicamente, il suo spettatore che, svelato il mistero iniziale, resta in attesa di un colpo di scena, di una sorpresa che abbia reso necessario l’interesse per questa storia. Elizabeth Lo si concede lunghi piani sequenza, ma non coglie i sentimenti dei suoi protagonisti, tutti ovviamente consenzienti a girare questo film-documentario, come ci avverte il cartello nell’incipit del film. Un consenso che diventa dialogo con la troupe prima dell’inizio della scena finale, quella del confronto tra le due donne.
Mistress Dispeller non è cinema verità, ma non è neppure indagine sentimentale sulle ragioni del tradimento e su quelle della decisione di risolvere, in fondo con una pezza, il malessere della coppia. Vorrebbe essere piuttosto una cronaca degli eventi, ma senza il mordente necessario. Manca dunque la verve in questo film un po’ sonnolento che solo a tratti sembra risvegliare le immagini e i sensi. E se la coppia si riunirà con il definitivo allontanamento della giovane tentatrice è anche vero che il film per lunghi tratti si disunisce in una generale insoddisfazione che si fa strada man mano che il tempo passa.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.4
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