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“C’è una sorta di esplosione in quel mercato… ho conosciuto Prem e Sean Parker, i due presidenti di questa nuova identità. Li conosco da anni perché sono parziali proprietari di What If Effects, la società di effetti speciali in Nuova Zelanda, dove mi trovo adesso per finire Avatar 3. Li conosco bene, abbiamo rispetto reciproco, e io rispetto la loro intelligenza e la loro visione.”

Questo è quanto ha dichiarato in un’intervista il regista James Cameron dopo aver reso pubblica la notizia di essere entrato a far parte del consiglio di amministrazione di Stability AI, azienda dietro la popolare piattaforma Stable Diffusion. Il CEO Prem Akkaraju, ex AD della società di effetti visivi Weta Digital – l’altro CEO è Sean Parker, ex presidente di Facebook e creatore di Napster – ha descritto l’ingresso di Cameron come un “evento monumentale” per il settore dell’intelligenza artificiale, definendolo una figura che “vive nel futuro e aspetta che il resto di noi lo raggiunga”.

Il regista di Terminator ha voluto giustificare il suo ingresso all’interno dell’azienda con la sua predisposizione e il suo interesse verso le nuove tecnologie che lo ha sempre contraddistinto nell’industria cinematografica e con la convinzione che la creazione di immagini CGI tramite l’AI sarà la prossima grande svolta nel cinema. Ha dichiarato inoltre: “la convergenza di questi due motori di creazione completamente differenti sbloccherà nuove modalità per gli artisti di raccontare storie”. Con questa visione ottimistica, Cameron sembra vedere un futuro in cui l’AI aiuterà a rivoluzionare i mezzi visivi, permettendo agli artisti di superare i limiti creativi tradizionali.

L’ingresso di Cameron in Stability AI avviene in un periodo di grande cambiamento nell’industria cinematografica. Studios come Lionsgate – che ha iniziato una partnership con Runway per sviluppare un modello di AI generativa addestrato sul suo catalogo di film e serie TV – e Sony Pictures stanno già sperimentando modelli di AI generativa per automatizzare la produzione e ridurre i costi, mentre l’introduzione dell’intelligenza artificiale ha contribuito alle tensioni che hanno portato allo sciopero degli attori e sceneggiatori di Hollywood l’anno scorso. Il regista stesso è stato criticato per aver utilizzato l’IA nel rimasterizzare alcuni dei suoi film classici, come The Abyss, True Lies e Aliens.

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Nonostante le controversie, Cameron sembra deciso a esplorare il potenziale dell’AI con la stessa passione e lungimiranza che ha caratterizzato tutta la sua carriera. Tuttavia, come dimostrano le sue dichiarazioni passate, egli mantiene una sana dose di cautela verso il futuro. Se l’AI rappresenta la prossima grande rivoluzione nell’industria cinematografica, Cameron vuole assicurarsi di avere voce in capitolo sul modo in cui verrà utilizzata e sviluppata, consapevole che, come spesso accade con le nuove tecnologie, i benefici dovranno essere bilanciati con i rischi potenziali.

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