Debora Hirsch: Intelligenza Artificiale e Biodiversità sul tetto di Genova

Fino al 20 ottobre, l’arte digitale incontra la biodiversità nel cielo di Genova grazie a Nexus e Debora Hirsch

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Dalle mani e dalla mente di Debora Hirsch: Echoes of the Mediterranean, l’esposizione artistica che fonde natura, arte e tecnologia con lo scopo di sensibilizzare e informare lo sguardo comune sulla biodiversità della macchia mediterranea.

Presentata nella serata del 20 settembre, dai curatori Pietro Battarra e Pietro Cattai, è il secondo progetto del programma culturale della piattaforma dedicata all’arte digitale Nexus.
L’idea di integrare queste innovative forme espressive con il contesto urbano della città di Genova, si è realizzata già lo scorso 15 maggio, quando l’opera Everything is fine – un invito a prendersi un attimo di pace dai continui input esterni – di Fabio Catapano, è stata proiettata su un grande schermo posizionato sulla cima della Torre Piacentini.

Questa volta, invece, sulla Terrazza Colombo troviamo l’opera digitale Plantalia realizzata dall’artista brasiliana Debora Hirsch che sarà visibile da tutta la città fino al 20 ottobre.

“Mi ha incuriosito il fatto di avere uno spazio verso il pubblico. Un pubblico che non è necessariamente dell’arte, questo maxischermo che si apre alla città offre anche un pubblico generico. E questo è un lavoro che è importante che vada oltre il mondo dell’arte e degli appassionati. Io lo considero sicuramente un lavoro artistico ma ha una componente che va oltre per i messaggi che veicola” dice l’artista.
Debora Hirsch, nata in Brasile dove si è laureata in ingegneria gestionale, unisce perfettamente scienza, pittura e botanica portando avanti i suoi temi chiave che possiamo ritrovare facilmente nelle sue opere: la dinamica della conservazione della biodiversità, l’antropologia contemporanea, le interconnessioni e le somiglianze inosservate, le realtà nascoste e l’influenza dei media e della tecnologia sulla cultura e sulla società.

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L’artista lavorando ad un affresco romano due anni fa, ha iniziato a domandarsi quante di quelle specie rappresentate fossero ancora presenti in natura oggi, nasce così l’ispirazione. Partita da una selezione di piante in via d’estinzione, affiancate da altre specie provenienti dal Sud Africa, dalla Florida e da altre località, e la ha trasferite nel mondo della blockchain per garantire alle opere un’esistenza virtuale eterna, creando un vero e proprio archivio simbolico digitale, evocando la “resurrezione” delle specie botaniche in pericolo.

Plantalia, quindi, sovrasterà fino al 20 ottobre la città di Genova in una perfetta unione tra architettura e paesaggio, natura e intelligenza artificiale, per ricordarci l’importanza della salvaguardia di specie sia animali che vegetali sempre più a rischio di estinzione; spingendoci a volgere lo sguardo verso il cielo.

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