Daniel Day–Lewis ritorna a recitare: sarà diretto dal figlio Ronan

Dopo l’annuncio del ritiro dalle scene nel 2017, l’attore tre volte premio Oscar ci ripensa: tornerà a recitare in Anemone, film d’esordio del figlio Ronan, artista visuale

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Era il giugno 2017, dopo le riprese de Il filo nascosto, quando Daniel Day-Lewis annunciò il suo ritiro dalle scene, motivato da un “impulso radicato in profondità e una scelta compulsiva. Sono molto triste – aveva confessato – sarebbe strano se non lo fossi perché recito da quando ho dodici anni, per me era una questione di salvezza. Ora posso esplorare il mondo in un modo diverso”.

Un dolente epilogo per un attore tre volte premio Oscar, ma altrettanto fedele all’intrigante reticenza di Day-Lewis alle passerelle e a tutto ciò che di glamour c’è nel cinema. D’altronde già nel 1997, nel post The Boxer di Jim Sheridan, l’interprete londinese aveva già detto addio una prima volta al cinema per dedicarsi alla professione di calzolaio.

L’attore aveva quindi scelto di passare dall’artigianato del carattere ruvido di un pugile irlandese a un altro tipo di costrutto, più dimesso, e con il coraggio di un artista multiforme, che distrugge sempre per ricostruire. Un “uomo romantico attratto dai valori che scopre nelle cose semplici”, come disse di lui il maestro Mann.

Per un figlio d’arte cresciuto nella Londra bohémienne degli anni Settanta – padre poeta e madre attrice – è forse troppo difficile, però, mantenere promesse di riserbo e scappare da ciò che ha modellato il suo sé.

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Daniel Day-Lewis, che aveva esordito a quattordici anni nel cult di John Schlesinger Domenica maledetta domenica, farà quindi il suo secondo ritorno sulle scene con Anemone, opera prima del figlio Ronan, artista visuale. L’attore ha anche collaborato alla stesura dello script, un dramma di “complesse relazioni familiari fra padri, figli e fratelli”.

Non potremmo essere più entusiasti di collaborare con un brillante artista visivo come Ronan Day-Lewis per il suo primo lungometraggio insieme a Daniel Day-Lewis come suo collaboratore creativo”, ha dichiarato Peter Kujawski, responsabile della casa produttrice indipendente Focus Features.

Di Anemone, però, si sa ancora poco oltre il cast – che vede interpreti di livello come Sean Bean, Samantha Morton, Samuel Bottomley e Safia Oakley-Green – ma il (secondo) ritorno di Daniel Day-Lewis è una rassicurante notizia e occasione di rivedere quella figura dalla malinconica leggerezza che aveva dato vita a Occhio di falco, nonché L’ultimo dei Mohicani di Micheal Mann e al bellissimo misantropo Plainview ne Il Petroliere, di Paul Thomas Anderson.

Daniel Day-Lewis a sessantasette è ancora oggi quell’eroe romantico, tormentato mentre ricerca il sé nei lineamenti della sua estetica. Come i suoi bellissimi personaggi, nel grande cinema che ci ha regalato e che, forse, ancora ci regalerà.

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