Albert Serra ospite speciale al 65° Festival dei Popoli

Al festival che si terrà a Firenze dal 2 al 10 novembre l’autore catalano porterà in anteprima italiana il documentario Tardes De Soledad. Previsti una retrospettiva e una masterclass sul suo cinema

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La sessantacinquesima edizione del Festival dei Popoli di Firenze – la più longeva rassegna internazionale dedicata al cinema documentario – omaggerà il regista catalano Alberto Serra, fresco vincitore della Concha d’Oro al Festival di San Sebastiàn con il suo Tardes De Soledad.

Sarà la prima italiana per il documentario di indagine sulla corrida spagnola, centrato sul ritratto del giovane e carismatico torero Andrés Roca Rey. Il direttore artistico del festival Alessandro Stellino, fiero di questa anteprima ha definito il film di Serra “un rituale di violenza che contrappone la tecnica all’istinto, l’uomo all’animale. Una sfida, non ad armi pari, che oltre al brivido porta in primo piano la profonda dimensione di agonia del toro”.

Poi ha aggiunto: “A Firenze sarà finalmente possibile vedere, oltre l’attesissimo documentario sulla corrida, alcune opere pensate per una circolazione diversa da quella della distribuzione canonica e che mostreremo in contesti originali e secondo modalità di fruizione di volta in volta differenti”.

Dal 2 al 10 novembre, infatti, il Festival dei Popoli offrirà una retrospettiva dedicata all’autore catalano con lavori come The names of Christ, satirica e teologica storia di una battaglia produttiva; The Lord Worked Wonders in Me, tentativo di riscoprire il paesaggio di La Mancha attraverso le gesta del Don Chisciotte; e infine Re soleil, restituzione filmica della performance alla Graça Brandao Gallery di Lisbon, in cui il suo attore feticcio Lluís Serrat ha inscenato per sette giorni di fila l’agonia del Re Sole.

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Albert Serra, inoltre, sarà protagonista di una masterclass il 5 novembre alle 15 a Palazzo Strozzi che inaugurerà l’omaggio a lui dedicato, nell’approfondimento di uno dei più eclettici cineasti contemporanei, capace di muoversi con destrezza tra i mondi del cinema e quelli dell’arte contemporanea, che ha esordito nella riscrittura del Don Chisciotte per arrivare alla “deriva in paradiso apocalittica” di Pacifiction.

A novembre, dunque, il Festival dei Popoli ospiterà un autore internazionale con una retrospettiva all’insegna del suo cinema elegante  e personalissimo.

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