Calcio e anarchia di Miguel Fernández Ubiría

Un’opera che invita a riflettere sul potere trasformativo dello sport e sulla sua capacità di veicolare ideali rivoluzionari. Da Fandango Libri Edizioni

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Il calcio è uno degli sport più diffusi al mondo, spesso visto semplicemente come un intrattenimento di massa o un potente motore economico. Tuttavia, dietro la spettacolarità del calcio moderno si nascondono storie che legano questo sport a movimenti sociali e politici ben più profondi. È proprio in questa prospettiva che si colloca il nuovo libro pubblicato da Fandango Libri nella collana Sport Plus, Calcio e anarchia di Miguel Fernández Ubiría, libertario, amante del calcio e scrittore. Un viaggio attraverso le connessioni tra lo sport e l’anarchismo, un’ideologia che ha trovato nel calcio una forma di espressione inaspettata.

Ubiría parte dalla storia delle origini del calcio per raccontare come in diversi momenti i valori anarchici si siano intrecciati con il mondo del pallone. Attraverso una ricostruzione accurata, l’autore esplora come le squadre di calcio siano state fondate, supportate o legate ai movimenti anarchici e ai lavoratori, facendo del calcio uno spazio di resistenza culturale e politica.

Il testo si sviluppa in una serie di capitoli che esaminano diverse realtà calcistiche, offrendo un’analisi trasversale delle dinamiche sociali e politiche che hanno influenzato la nascita e lo sviluppo delle squadre di calcio in Europa e Sud America. In Calcio e anarchia Ubiría si interroga su come il calcio possa ancora oggi rappresentare uno spazio di espressione politica, nonostante la globalizzazione e il business che lo caratterizzano.

Un tema interessante sollevato dall’autore è l’idea di “calcio alternativo” contrapposto al “calcio popolare”. Ubiría sostiene che il calcio alternativo, fondato su principi di autogestione e solidarietà, sia stato il precursore del calcio popolare, un movimento che ha preso piede negli ultimi anni e che pone l’accento sul controllo delle squadre da parte dei tifosi. Tuttavia, il calcio alternativo è più radicale, poiché intreccia esplicitamente l’azione sportiva con cause sociali e politiche come l’antifascismo e l’antirazzismo.

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Nella cultura popolare, il calcio è spesso visto come un mezzo di distrazione di massa, un’industria che serve a intrattenere e a distogliere l’attenzione dai problemi sociali. Tuttavia, il libro dimostra che il calcio può essere anche un potente strumento di resistenza e di cambiamento sociale. Attraverso i racconti delle squadre analizzate, si evince come lo sport possa veicolare ideali di libertà, uguaglianza e giustizia, in aperta opposizione al sistema capitalista e alle sue logiche di sfruttamento.

Calcio e anarchia è, quindi, molto più di un semplice libro sul calcio: è un’opera che invita a riflettere sul potere trasformativo dello sport e sulla sua capacità di veicolare ideali rivoluzionari. Rivolto a chi è appassionato di calcio, ma anche a chi si interessa di storia dei movimenti sociali, il libro di Ubiría rappresenta un contributo significativo per comprendere come il gioco, in certe circostanze, può diventare un terreno di lotta per un mondo più giusto e libero.

 

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