SCUOLA DI CINEMA – Storie del cinema
Tutti gli allievi dei corsi annuali sono chiamati a partecipare alle lezioni di storie del cinema proposte da Sentieri Selvaggi: sono parte integrante dei programmi tecnici e critici, un utile momento per mettere assieme competenze e conoscenze e rappresentano il necessario percorso che unisce storia del cinema ed esigenze estetiche del fare cinema
corso diretto da Simone Emiliani e Daniele Dottorini |
il lunedì sera Lezione 20.45/22.15 Proiezione 22.30 Tutti gli allievi dei corsi annuali sono chiamati a partecipare alle lezioni di storia/storie del cinema proposte da Sentieri Selvaggi: sono parte integrante dei programmi tecnici e critici, sono un utile momento per mettere assieme competenze e conoscenze e rappresentano il necessario percorso che unisce storia del cinema ed esigenze estetiche del fare cinema. Anche questo non è un corso accademico ma si nutre di strategie operative utili a critici e ai tecnici: la messa in discussione di canoni estetici considerati classici, l'opportunità di stabilire nuovi percorsi, l'esercizio a mettersi in gioco nel visionare film sono gli obiettivi che garantiscono la perfetta integrazione di tutte le componenti dei nostri corsi. Già dallo scorso anno abbiamo deciso che il corso sarà fruibile da parte degli allievi sia dei corsi di scrittura che di quelli di regia e tecnici, pertanto lo si potrà frequentare per tutto l'anno senza alcun costo aggiuntivo. PREMESSA 21 lezioni nelle quali riattraversare la storia del cinema dalle origini ad oggi. Un percorso tortuoso, quasi deviante quello proposto da questo corso, da leggersi come parziale integrazione dei programmi delle università italiane, ma non solo. Attraverso questo ciclo di film ci si propone di rileggere con strumenti storico-critici originali i movimenti, i generi, le cinematografie, gli autori più importanti. Se ne tralasceranno di importantissimi (da Welles a Keaton a Fellini) perché si considerano già conosciuti. Si andranno a esaminare opere più nascoste e meno famose di cineasti importanti, film sommersi dalla polvere ma ancora di incredibile modernità. Un viaggio senza meta, totalmente al di fuori le coordinate accademiche. Ogni incontro sarà strutturato come un attraversamento particolare della storia del cinema vista come storia delle forme cinematografiche, incrocio di linguaggi e di sguardi che non possono essere visti come momenti isolati e catalogati all'interno di etichette ben determinate, ma che, al contrario, non smettono di interagire l'uno con l'altro, negandosi o richiamandosi vicendevolmente. Ogni lezione quindi presenterà un percorso fatto di immagini, frammenti, sequenze e schegge di un cinema non ovvio, a volte sconosciuto, al fine di mostrare ogni immagine, ogni esempio come parte di uno sguardo molteplice che non smette di essere contemporaneo. Ogni percorso culminerà con la visione integrale di un film, che diventerà l'occasione per un approfondimento di quanto emerso a lezione nonché la possibilità di una ulteriore apertura del discorso. OBIETTIVI FORMATIVI – Fornire coordinate essenziali d'una storia del cinema "non lineare" ma profonda e strategicamente appassionante – Permettere di confrontare esperienze e riflessioni critico-tecniche con tutti i partecipanti del corso – Creare un linguaggio comune, riferimenti entro i quali far scorrere le riflessioni dei vari corsi, qualunque sia il tipo d'approccio A CHI E' INDIRIZZATO A tutti gli allievi dei corsi di Sentieri Selvaggi. METODOLOGIA – Visionamenti – Lezioni frontali – Analisi e discussioni |
Ecco il programma delle lezioni
1. Le origini
Il cinema e la mummificazione del vivente; la fascinazione del movimento; l'ordinario e lo straordinario nel cinema; la creazione dell'effetto di realtà
Film: Corti di Lumière, Melies, Porter
2. L'Espressionismo
Il vivente e il non vivente; golem, robot, automi, zombi; il cinema come congelamento della realtà, lo sguardo cinematografico come macchina di morte; la dialettica tra natura ed artificio
Film: Aurora (1927) di F. W. Murnau
3. Il cinema muto statunitense
L'erotismo dell'immagine e la follia del corpo; l'eccesso come linguaggio del cinema; le dinamiche dei corpi: il femminile e il maschile
Film: La grande parata (1925) o La folla (1928) di K. Vidor
4. Russia anni Venti
Il principio mitologico del montaggio; Frankenstein e Prometeo, frantumazione e ricomposizione dialettica; il cinema come pensiero tra ortodossia ed eresia
Film: Ottobre (1927) di S. M. Ejzenstein o La terra (1930) di A. Dovzenko
5. Il melodramma e lo star-system
Il corpo divino, il corpo del divo; l'amore folle e la dipendenza totale;
Film: Sogno di un prigioniero (1935) di H. Hathaway o Amanti senza domani (1932) di T. Garnett
6. La commedia sofisticata
Il cinema come musica, la parola come ritmo e melodia; la costruzione del meccanismo cinematografico; l'ambiguità del senso, tra intrattenimento sottile e critica feroce;
Film: L'orribile verità (1937) di L. McCarey o Mr. Smith va a Washington (1939) di F. Capra
7. Il realismo poetico francese
La poesia del reale, il disvelamento del male attraverso la finzione poetica; corpi silenziosi, antieroi dal destino segnato;
Film: Pepé le Moko/Il bandito della Casbah (1936) di J. Duvivier
8. Il noir
Il cinema come astrazione del genere; il nero come irrappresentabile; l'inquietudine dell'esistenza attraverso le figure estetiche del noir
Film: Le catene della colpa (1947) di J. Tourner o Il grande sonno (1946) di H. Hawks
9. Il fantastico britannico
La sospensione tra realtà e onirismo, l'adattamento letterario e l'attraversamento gotico dei generi (la Ealing); la manipolazione del set come luogo sempre da inventare
Film: Scarpette rosse (1948) di Powell-Pressburger
10. Il post/neorealismo
La semplice nudità della cosa come scandalo insostenibile allo sguardo; la libertà morale di vedere come sono fatte le cose; oltre il quotidiano; l'erranza, il mistero del reale
Film: Umberto D. (1952) di V. De Sica o Europa '51 (1952) di R. Rossellini
11. Il sur/western
Figure astratte e paesaggio mitico; il western come costruzione del mito; l'infinita produttività del western come principio generatore del cinema
Film: Johnny Guitar (1954)di N. Ray
12. Viaggio in Oriente
Il poetico mistero del femminile; contro l'estetica della violenza, la violenza come estetica della contemporaneità; nostalgia del passato e lavoro sui generi;
Film: Vivere (1952) di A. Kurosawa
13. La Nouvelle Vague
Il film come deriva (potenzialmente) infinita; il film che genera altri film ed è generato da altre immagini; la libertà di creare a partire dalla consapevolezza del cinema;
Film: Jules e Jim (1962) di F. Truffaut
14. Residui dal Free Cinema
Follia e libertà; il cinema come libera improvvisazione, il set diventa il corpo dell'attore, estrema verità dell'immagine; cinema e politica come sberleffo;
Film: Io sono un campione (1963) di L. Anderson o I giovani arrabbiati (1959) di T. Richardson
15. I generi all'italiana
Il 'cinema di genere' italiano oltre le forme della commedia e del film drammatico, ricco territorio di sperimentazione e di confronto soprattutto negli anni Sessanta e Settanta e diventato oggi oggetto di rivalutazione critica
Film: La maschera del demonio (1960) di M. Bava o I padroni della città (1976) di F. Di Leo
16. Il road-movie
Movimento e falso movimento; nomadismi menatali e fisici; il paesaggio come estensione dell'umano o come limite dello sguardo; perdersi e ritrovarsi in un altrove;
Film: 5 pezzi facili (1970) di B. Rafelson o Strada a doppia corsia (1971) di M. Hellman
17. Il nuovo cinema tedesco
Il cinema che si muove a partire dalla realtà del desiderio; le dinamiche del potere e della follia come motori della storia; tra nostalgia di paesi lontani e inseguimenti di un cinema che non esiste più;
Film: La paura mangia l'anima (1974) di R. W. Fassbinder
18. La giungla urbana
La città come set stratificato, luogo dell'immaginario e infinito produttore di immagini; la violenza come elemento costituente l'immagine; le strade, le case e le luci come elementi del montaggio; equivalenza tra città e cinema;
Film: Vivere e morire a Los Angeles (1985) di Friedkin o Atlantic City (1980) di Louis Malle
19. Recupero dei generi a Hong Kong
Il cinema come fantasmagoria del genere, gioco di icone e astrazione dei gesti; la ricerca della verità attraverso l'estrema finzione; la morte come messa in scena seriale;
Film: The Mission (1999) di Johnnie Too Time and Tide (2000) di Tsui Hark
20. Finestra su Taiwan
La ricerca di una nuova forma di cinema; il tempo come densità dell'esistenza e respiro dell'immagine; analisi del desiderio e dell'amore nell'età del disincanto (del mondo e del cinema); l'ultimo livello della poesia
Film: Yi Yi (2000) di E. Yang
21. Ombre cinesi
Tradizione e modernità, realismo e arte, presente e passato. Dopo la scoperta avvenuta nella seconda metà degli anni '80, un cinema multiforme in cui è racchiusa la Storia che abbraccia secoli distanti e la frenetica trasformazione attuale.
Film: La strada verso casa (1999) di Zhang Yimou o Unknown Pleasures (2002) di Jia Zhangke