"Water", di Deepa Metha

Come fossero nati dalle setole di un pennello magico, i paesaggi di “Water” colpiscono lo sguardo con la potenza della loro bellezza, offrendosi come contraltare naturale alle contraddizioni della mente e del cuore.

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Il fiume sacro è a pochi metri da casa, al di sotto di quegli enormi gradini dai quali è possibile ammirare l'orizzonte. Ogni giorno comincia nello stesso modo, secondo riti monocromi imposti da una religione vecchia di millenni. È impossibile non ricordare, non si può fare a meno di ritrovarsi lì, faccia a faccia con sé stessi e con la fede. C'è acqua dappertutto, che riflette i volti delle vedove, ricordando loro l'esistenza di una coscienza profonda, che continua a vivere nonostante le privazioni e le umiliazioni. Acqua che lava, che purifica, che tutto vede e giudica senza parlare. È come fosse la naturale rappresentazione dell'anima pacificata dall'idea di una salvezza vicina, sicuro approdo garantito dalla fede. Nessuna increspatura, né nave che si avvisti da lontano. Solo di notte qualcosa cambia, le luci riempiono cielo e terra e il fiume smette di guardare. Qualcuno fuma la ganjia e sogna di cibi succulenti da assaporare. Chuyia dorme, sperando nel domani.


Inaspettato arriva il temporale, con forza scrosciante risveglia il cuore e benda la coscienza. Per un po' si può ridere e ridere ancora, senza preoccuparsi del mondo là fuori. Pian piano la superficie dell'acqua comincia a muoversi, punteggiata dalle fitte gocce che scendono ravvicinate nel tempo. I dubbi si affacciano alla finestra della casa delle vedove, mentre una di loro è pronta ad andare oltre, sull'altra riva del fiume, per cercare una nuova vita. Tutto inutile. Pura illusione. Nonostante le nuvole, la pioggia, la calma della sera e la tenerezza di un amore vero, le vie rimangono strette e il passo torna lento e cadenzato, senza colore.

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Come fossero nati dalle setole di un pennello magico, i paesaggi di Water colpiscono lo sguardo con la potenza della loro bellezza, offrendosi come contraltare naturale alle contraddizioni della mente e del cuore. Ogni sensazione, ogni vibrazione che anima i personaggi, travalica i limiti dello schermo, per giungere lieve, ma intensa allo spettatore. Un film di donne, che parla di donne. E di passioni, di speranze, di cambiamenti. Un film umano e commovente, che fa luce sui lati oscuri dell'umanità e sulle sue complessità.

Titolo originale: id.


Interpreti: Sarala, John Abraham, Lisa Ray, Seema Biswas, Waheeda Rehman.


Regia: Deepa Metha


Durata: 113'


Distribuzione: Videa-CDE e Warner Bros Pictures Italia.


Origine: Canada/India, 2005

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