"Quale amore" di Maurizio Sciarra

Sciarra poteva utilizzare l'ispirazione tolstojana per comporre uno sferzante ritratto su una generazione delirante e sconfitta, ma purtroppo non riesce ad attualizzare il pessimismo morboso del testo di partenza

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Di fronte a operazioni come Quale amore di Maurizio Sciarra viene voglia di farla finita con il cinema italiano una volta per tutte. Non tanto per una bruttezza estetica del prodotto in questione, quanto per l'incredibile costanza con cui anche nel caso di Quale amore si è costretti a registrare per l'ennesima volta la frustrante sensazione di un'occasione sprecata.

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Tratto dal romanzo di Tolstoj "Sonata a Kreutzer", il film narra l'amara storia d'amore tra Andrea (Giorgio Pasotti), ricco broker di successo, e Antonia (Vanessa Incontrada), talentuosa musicista. All'aeroporto in attesa di partire per gli Stati Uniti, Andrea confida a un anziano sconosciuto (Arnoldo Foà) di essere appena uscito di prigione, dopo aver scontato una pena per aver ucciso la moglie a causa di un raptus di gelosia. Distrutto dal rimorso e dal dolore per la sua condizione, Andrea si mette così a raccontare all'uomo tutte le tappe di questa folle vicenda: l'idealizzato amore iniziale, il matrimonio, i figli, l'incomunicabilità, la crisi, la pazzia e il delitto.

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Non riesce mai a creare un filo diretto con lo sguardo e l'animo il film di Sciarra. E dire che di carne al fuoco ce n'era parecchia (dall'ossessione psicotica al sesso come unica forma di comunicazione tra due universi distinti, senza trascurare l'attualissimo conflitto generazionale tra denaro e sensibilità artistica). Sciarra poteva utilizzare l'ispirazione tolstojana per comporre uno sferzante ritratto su una generazione delirante e sconfitta, ma purtroppo non riesce ad attualizzare il pessimismo morboso del testo di partenza. Quale amore rimane così vittima della sua origine letteraria, finendo spesso con il dare una fastidiosissima sensazione di falsità, di costruzione forzatamente ricercata. Un vero peccato, perché il regista italiano a tratti sembrava avere le carte in regola per immergere il suo film nelle tenebre più profonde ed è onesto alla fine nel non concedere redenzione alcuna al suo protagonista assassino. Ma purtroppo c'è ancora troppa farraginosità recitativa, troppa insicurezza nella visione come esperienza ipnotica e preoccupazione di attenersi a una scrittura pulita e letteraria.


 


Regia: Maurizio Sciarra


Interpreti: Vanessa Incontrada, Giorgio Pasotti, Arnoldo Foà, Magda Mercatali


Distribuzione: 01 Distribution


Durata: 100'


Origine: Italia, 2005

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