"Dovreste spendere di più per la Sanità anzichè per le guerre illegali…"

Michael_Moore_SiCKONella suggestiva cornice della Casa del cinema, abbiamo incontrato il regista americano Michael Moore per una lunga chiacchierata sul suo nuovo, provocatorio film, Sicko, e su come gli italiani forse non si rendano conto della fortuna che hanno. Con una buona dose di humour da parte del regista.

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Michael_Moore_SiCKOSuona come un atto d’accusa verso il sistema sanitario nazionale americano, e lo è. Nel suo film il regista americano sottolinea come nella classifica stilata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità l’Italia si piazzi al 2° posto, dietro la Francia, a dispetto degli Stati Uniti d’America, relegata al 37°.

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Una superpotenza che non è in grado, nel XXI secolo, di garantire ai propri cittadini una vita il più a lungo e serenamente possibile.

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Micheal Moore ha parlato a lungo, e abbiamo preferito non tagliare le sue risposte: un’analisi profonda e articolata, e un interessante confronto tra la situazione americana, quella italiana e quella francese.

E senza neanche aspettare la prima domanda ha esordito così:

 

Sono molto onorato di essere qui. È la seconda volta che vengo a Roma, la prima risale a ben 18 anni fa, quando uscì Roger & Me. La mia tappa qui non era neanche prevista, perché devo andare a Sarajevo, dove il mio film sarà presentato in chiusura del loro Festival del cinema, e ho chiesto “ma l’Italia non è vicino alla Bosnia?”… questo anche a dimostrazione di quella che è la conoscenza americana della geografia del resto del mondo… Così ho proposto di fermarci qui un giorno, anche perché l’Italia e il Giappone sono i due Paesi in cui Fahrenheit 9/11 ha avuto i migliori incassi al botteghino.

E anche perché il cinema italiano è stato fonte di grande ispirazione per me fin dall’adolescenza, fin da quando ho visto per la prima volta Ladri di biciclette. Sono film che purtroppo oggi in America non si vedono più molto spesso: non c’è la possibilità, come invece accadeva per le persone della mia generazione e per i giovani che andavano al college, di vedere cinema italiano e non solo. Una possibilità che invece dovrebbe essere incrementata; anche per questo ho creato un festival del cinema dove cerco di portare film provenienti da altri Paesi, come ad esempio Lamerica (di Gianni Amelio, 1994, ndr) che parla di un ragazzo albanese che ritorna e prova ad aprire una fabbrica di scarpe.

E poi devo aggiungere che sono un grande fan di Sabina Guzzanti!

 

Nella classifica che lei presenta nel suo film, stilata dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia è al 2° posto, contro gli Stati Uniti che sono solo al 37°. Su quali parametri si basa?

Sul sito ufficiale dell’OMS si può vedere quali sono i criteri sulla base dei quali sono state preparate queste classifiche. Il fatto di essere al secondo posto dopo la Francia potrà sorprendere gli italiani, considerando che l’immagine che si ha dell’America è di un Paese ricco, dove regna il benessere e dove operano medici fantastici con farmaci fantastici e apparecchiature fantastiche. Questo in una certa misura è vero, ma c’è anche un altro aspetto: 50 milioni di persone nel nostro Paese non possono accedere alle cure mediche quando ne hanno bisogno perché non possono permettersi di pagarle. Il fatto che si neghi a 50 milioni di persone di ricevere cure e assistenza secondo me è un crimine. Per quanto riguarda invece tutti quelli che hanno un’assicurazione sanitaria, anche loro devono sostenere una parte dei costi, perché la copertura non è totale. Negli Stati Uniti i costi elevati dell’assistenza sanitaria hanno portato al fallimento economico un enorme numero di persone. Sono moltissimi i senza casa, la stragrande maggioranza di loro se l’è vista portare via dagli ospedali in cui erano stati curati perché non riuscivano a pagare il conto. Ora, presentatemi un italiano, uno solo, a cui è stata tolta la casa per non aver potuto pagare le spese ospedaliere.

 SiCKO_Classifica_OMS

Il nostro Ministro della Sanità ha dichiarato che avrebbe piacere che lei girasse un film da noi, in Italia. Girerebbe un film sul sistema sanitario italiano?

Voi italiani vi lamentate del vostro sistema sanitario, delle cose che non vanno bene, proprio come fanno i francesi, gli inglesi, i canadesi e così via. Ogni sistema sanitario dovendo curare milioni di persone ha dei problemi e delle lacune. Io non posso sottolineare le carenze del sistema in Italia, è un compito che spetta a voi come quello di colmare queste lacune. Ma voi almeno avete un sistema sanitario che fa sì che ogni cittadino abbia diritto ad un’assistenza medica, ad andare da un dottore quando sta male senza doversi necessariamente preoccupare di come fare a pagarlo. Noi non abbiamo neanche questo diritto umano fondamentale. Il vostro è un sistema sanitario nazionale che esiste a prescindere da chi governa.

È vero che avete avuto a lungo un governo di centro-destra con un Presidente del Consiglio che ammira gli Stati Uniti e ha cercato di ridurre la rete di sicurezza sociale, di privarne i cittadini meno abbienti, ha ridotto i finanziamenti e vi ha lasciato in una condizione certamente non ottimale. Il governo attuale ora deve ripulire il casino lasciato. Ma ovviamente io questo non avrei neanche il diritto di dirlo perché non sono italiano.

Vorrei solo dare un umile consiglio: il vostro sistema sanitario nazionale è sottofinanziato, sarebbe necessario aumentare i fondi in questo senso, anziché utilizzarli per unirsi agli Stati Uniti nel combattere guerre illegali.

 

Secondo lei il lavoro fa ammalare di più le persone?

Conduco un programma televisivo e una puntata l’abbiamo intitolata “La serata della vacanza italiana”: siamo andati a Time Square ad intervistare i turisti italiani e chiedevamo loro “Che lavoro fai?”, “La cameriera”, “Quante settimane di ferie pagate hai in un anno?”, “Sei”. Oppure “Che lavoro fai?”, “Lavoro in una fabbrica di acciughe”, “Quante settimane di ferie pagate hai in un anno?”, “Otto”, e le facce degli americani erano sempre più sorprese… Questo è uno dei motivi per cui gli americani si ammalano troppo e per cui gli Stati Uniti sono al 37° posto nella classifica dell’OMS.

Ad esempio i francesi hanno una settimana lavorativa di 35 ore e dalle 5 alle 8 settimane di ferie pagate in un anno. È stato dimostrato che il loro livello di produttività è superiore a quello americano. Lavorare più ore porta ad essere meno produttivi, ad ammalarsi di più, quindi si perde il lavoro con più frequenza. Gli americani inoltre godono di due settimane di ferie l’anno, ma non sono necessariamente pagate.

Forse è arrivato il momento che l’Italia batta la Francia, come ha già fatto sul campo di calcio. Se posso dare un piccolo suggerimento, si potrebbe promuovere un maggiore consumo di pasta integrale, anziché di quella fatta con la farina lavorata, così che il livello di salute sia migliore. Naturalmente ora si dirà che Michael Moore ha dato consigli agli italiani su come si cucina… Chiedo scusa.

 

Nei suoi film lei utilizza l’umorismo per spingere lo spettatore ad una riflessione profonda…

L’umorismo è una caratteristica che trovo estremamente necessaria quando si vive in tempi oscuri come questi. È anche un modo per aiutare ad ammalarsi di meno.

SiCKO

Non pensa però che sottolineare in questo modo la superiorità degli altri Paesi europei rispetto agli Stati Uniti possa essere controproducente? In fondo in Italia c’è un grosso problema di precariato e anche la Francia con Sarkozy potrebbe vedere cambiare molte cose, proprio a partire dalle 35 ore di lavoro…

A volte le persone non sanno quanto sono buone le cose che hanno quando le hanno. Parlo da americano, probabilmente la vittoria di Sarkozy è dovuta al fatto che ai francesi lui piace. Dovete anche pensare che un socialista che raggiunge il 46% dei voti come è successo a Ségolène Royale e che voi vedete come una sconfitta, in America è un’idea fantastica, che ti manda al manicomio.

Credo sia arrivato il momento di smetterla di piagnucolare e di rendersi conto che c’è una forza oscura che agisce, che è guidata dal capitalismo e dalle multinazionali americane che bisogna preoccuparsi di bloccare. Se i nostri figli non avranno la pensione sarà perché noi non avremo fatto abbastanza, non abbiamo tassato abbastanza i ricchi, non abbiamo fatto in modo che si prestasse più attenzione alla mancanza di occupazione in Italia. Questo dovrebbe essere il nostro dovere in un’economia globalizzata. Chirac quando è stato eletto aveva più o meno le stesse premesse di Sarkozy, anche lui avrebbe dovuto smantellare il sistema socialista, ma quando ha provato a farlo la gente è scesa per la strada. A quel punto è diventato realista e si è reso conto che la gente non avrebbe tollerato che fosse eliminato il vigente sistema di previdenza e assistenza sociale. La stessa cosa avverrà con Sarkozy. Alla fine la gente si stanca di uomini d’affari, conservatori, di destra. Questo è quello che è successo anche in Gran Bretagna quando ha vinto Blair e che continuerà a succedere altrove.

 

Quando ha cominciato con Roger & Me avrebbe mai pensato di incidere così tanto sulla rinascita del genere documentaristico?

Sono molto felice per la possibilità che ho avuto di contribuire alla rinascita di questo genere di cinema. Credo che sarebbe necessario vederne ancora di più, non soltanto prodotti negli Stati Uniti, ma anche in altri Paesi, ad esempio in Italia. In questo senso credo che Internet possa svolgere un ruolo molto importante per far conoscere questo genere.

 Sabina_Guzzanti_Michael_Moore

Diceva di essere un fan di Sabina Guzzanti…

Il suo film (Viva Zapatero, ndr) per me è stato come una ventata di aria fresca. Credo sia molto bello è interessante vedere descrivere la politica italiana in un film in una maniera tanto audace e coraggiosa che consente di capire i fatti anche in modo divertente. Dopo aver visto il film, mentre camminavo verso casa mi sono convinto di avere una sorella, benché completamente sconosciuta, in un altro Paese. Poi ho avuto il piacere di conoscerla, lei è venuta nel Michigan, dove vivo, al mio festival del cinema e abbiamo detto che sarebbe interessante fare un tour in Italia noi due. Ovviamente non intendevamo un tour di vacanza…

 

Dopo la Sanità, quale sarà il prossimo scandalo che tratterà?

Lo so già, ma se ne parlassi probabilmente poi non lo potreste vedere.

 

In conclusione…

Anche il vostro Ministro ha detto che voi italiani vivete più a lungo di noi americani. Beh vorrei proprio sapere come mai, visto che noi siamo gli Stati Uniti d’America. Noi siamo i numeri uno, l’unica superpotenza al mondo… e voi vivete più a lungo di noi? Il motivo ve lo dico io. Voi italiani vi lamentate per i tempi di attesa per, ad esempio, una protesi dell’anca, una protesi al ginocchio, una liposuzione, chirurgia plastica… Ma se si tratta di una questione di vita o di morte, se si tratta di un tumore, l’attesa per la cura che riceverete è di gran lunga minore e la cura è certamente più lunga che negli Stati Uniti. Se avete questo diritto, non morirete.

Ecco anche spiegato perché le vostre liste di attesa sono più lunghe che da noi: negli Stati Uniti noi eliminiamo dalla lista d’attesa 50 milioni di persone, questo rende la fila molto più corta. Il problema con voi italiani è che non eliminate nessuno dalle liste di attesa non direte “Sono poveri, sbatteteli fuori dalla fila!” oppure “Fai la cameriera, mica guadagni tanto, fuori dalla fila!”. Il mio consiglio è: se volete vedere un medico in tempi brevi eliminate dalla fila i meno fortunati.

Il problema è che voi in Italia ascoltate un po’ troppo quel tizio di nome Gesù: lui ha detto “I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”. Lui ha detto “Io ho solo cinque pagnotte di pane e due pesci e ognuno dovrà avere una parte uguale di pane e di pesce”. Un giorno qualcuno andò da Gesù e gli chiese “Senti un po’ Gesù, come si fa ad andare in paradiso?” e Gesù rispose “Ora ti do la password segreta. Quando ero senza un tetto mi avete offerto un riparo, quando ero affamato mi avete nutrito, quando ero malato vi siete presi cura di me. Questo lo avete fatto ai più poveri: quando lo avete fatto a loro lo avete fatto a me. E se lo avete fatto avrete diritto ad entrare nella Grande Casa. E quelli tra voi che non l’hanno fatto (Berlusconi!) nella Grande Casa non entreranno”.

Grazie per avermi permesso di citare la Bibbia a due passi dal Vaticano…

Continuate a vivere a lungo!

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