"Paranoid Park", di Gus Van Sant
Dal romanzo di Blake Nelson, altra escursione del cineasta statunitense nel cuore di un universo giovanile fremente e malato, dove la sperimentazione visiva e sonora si accompagna ancora a una discesa negli inferi vertiginosa ma, al tempo stesso, malinconica e romantica che recupera le ‘affinità sentimentali’ di Drugstore Cowboy e Belli e dannati
Si apre con un diario-confessione Paranoid Park, altra escursione di Gus Van Sant nel cuore di un universo giovanile fremente e malato. Alla base di questo ultimo film del regista statunitense c’è il romanzo di Blake Nelson che porta l’ambientazione nell’universo degli skaters a Portland, nell’Oregon, dove si esibiscono e si incontrano nel luogo più malfamato della città chiamato appunto Paranoid Park. Si entra, come nell’ottimo Last Days, dentro una dimensione schizzata e allucinata, dove lo sguardo di Van Sant è come se si trovasse, contemporaneamente, dentro e fuori il cervello e l’anima del protagonista Alex. Questo è un giovane ragazzo di 16 anni che pratica lo skate-board che una notte uccide accidentalmente un agente di sicurezza.
Oscuro, denso ancora delle tenebre del film precedente, ancora un viaggio all’inferno sottolineato da ralenti che ne sottolineano e/o ne ritardano il movimento, con o senza ritorno come in Elephant. C’è un momento addirittura in cui il cineasta statunitense sembra replicare, anzi riciclare certe traiettorie di quell’opera (che ottenne proprio a Cannes
Infine in Paranoid Park c’è una colonna sonora ricchissima che contamina, come spesso avviene nell’opera del cineasta, brani musicali diversi. Resta soprattutto la scena in cui Alex decide di lasciare Jennifer. Il loro dialogo è soppresso dalle note di Nino Rota del soundtrack di Amarcord. Il visivo e il sonoro in Gus Van Sant sono quindi sempre lavorati matericamente in un altro denso viaggio di scoperta e rivelazione, un percorso di apparizioni ancora spettrali come in Last Days incarnato, come in Elephant, da giovanissimi attori pienamente aderenti con la vicenda dove Van Sant li ha scelti con un casting fatto sul celebre sito di MySpace.
Titolo originale: id.
Regia: Gus Van Sant
Interpreti: Gabe Nevins, Daniel Liu, Taylor Momsen, Jake Miller
Distribuzione: Lucky Red
Durata:
Origine: Usa, 2007
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