12/3/2008 – Estate americana e no alle window

De Laurentiis: manca una efficace politica sulle uscite dei film

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“Quello che verifico molto spesso è che tra esercizio e distribuzione cinematografici non c’è un’intelligente impostazione della programmazione durante l’arco dell’anno. Ci sono dei periodi sovraccarichi di film e altri che ne sono privi”.

Lo dice al 'Giornale dello Spettacolo' Aurelio De Laurentiis, il produttore di Grande, Grosso e Verdone, il film di Carlo Verdone che ha superato i 5 milioni di incassi nel primo fine settimana.

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“Ormai – continua De Laurentiis – con la costruzione dei multiplex, abbiamo capito che ci sono due tipi di pubblico: quello che preferisce frequentare le monosale e multisale di città e i giovani che, invece, prediligono i multiplex. Ci sono poi film ‘totalizzanti’ che vengono visti nelle vecchie e nelle nuove strutture.  E’ arrivato il momento di capire, anche per i film italiani, come distanziare certi tipi di titoli che hanno bisogno di uscire in alcune strutture piuttosto che in altre”.

Ma il produttore non crede che l’estate, che quest’anno vedrà, per la prima volta, l’uscita di un film italiano firmato dai Vanzina, sia un periodo favorevole per il prodotto nazionale. “Già sette anni fa ho commissionato a Neri Parenti un film per l’estate. Poi il soggetto e la sceneggiatura non mi hanno convinto e li ho abbandonati. Quello che non si vuole capire, ed è strano, è che mentre è corretto alimentare con i titoli hollywoodiani anche il nostro box office estivo, tutto diventa molto più difficile se si vuole uscire con una produzione italiana. Gli americani rientrano dei costi perché il film viene ammortizzato in tanti paesi, mentre per un produttore italiano gli investimenti necessari ad un’operazione del genere sono così elevati che, alla fine, si rischia di fare un buco nell’acqua”.

De Laurentiis è netto anche riguardo ai periodi di sfruttamento esclusivo sui vari mezzi di distribuzione dei film, le cosiddette window: “Sono contrario – dice – Le window hanno creato la pirateria e hanno continuato ad allontanare gli spettatori dal cinema”.

La ricetta è invece dire al pubblico: “Questo film è un evento, come lo vuoi vedere? Al cinema? A casa tua, pagando il quadruplo? Io sono per un’accelerazione totale tra uscita in sala e in home video, poi andrei in tempi brevissimi sul circuito della pay e della free television. In seguito, congelerei il film per un anno, e poi lo immetterei di nuovo sul circuito. E’ così che si accelera il recupero dei costi investiti e si evita lo sfiancamento delle banche”.

 

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