"La velocità della luce", di Andrea Papini

Presentato all’ultimo “Noir in Festival”, quest’opera rielabora gli schemi del genere in modo originale e elegante, in un gioco sottile e allusivo di citazioni e rimandi cinematografici e letterari, tra tra Hitchcock, per il viaggio-inseguimento in macchina e le retroproiezioni, e Durenmatt per l’ambientazione in Svizzera e l’essenza dissacrante del racconto che ricorda molto La promessa

-------------------------------------------------------
LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI

-------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

--------------------------------------------------------------
Il noir è un genere nel quale i registi italiani si avventurano raramente, e non sempre ottengono i risultati sperati. Andrea Papini al suo esordio nel lungometraggio con La velocità della luce (finora si era prevalentemente occupato di pubblicità e di documentari televisivi) interrompe questa strana “maledizione” nostrana, con un film che rielabora gli schemi del genere in modo originale e elegante, in un gioco sottile e allusivo di citazioni e rimandi cinematografici e letterari.

La storia è un originale pretesto per un viaggio lineare verso il nulla più profondo e la morte: un ipertecnologico e ipocondriaco ladro di macchine di lusso in viaggio verso la Svizzera, sceglie, con la complicità inconsapevole di un’ingenua operatrice di call center, la sua prossima vittima, un misterioso e inquietante signore proprietario di una Bentley. Lo segue, non si sa quanto consapevolmente affascinato dalla sua voce e dalla sua sicurezza, lo incontra e cade nella sua trappola mortale.

----------------------------
UNICINEMA QUADRIENNALE:SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

Presentato all’ultimo “Noir in Festival”, La velocità della luce è un film sorprendente come la quantità di idee e di dettagli nascosti come “trappole” nel cuore del suo racconto. La paura, la solitudine, le contraddizioni, la volontà e l’illusione di superarle e l’impossibilità di farlo, la tecnologia e l’ingannevole ipercomunicazione che questa comporta, sono al centro di una sceneggiatura nella quale spesso i dialoghi tra i tre protagonisti diventano tentativi psicoanalitici mai banali o pretenziosi.

Lo strano triangolo costruito intorno a tre personaggi che non hanno nulla a che fare con gli stereotipi del genere, funziona anche grazie alla bravura dei tre attori: Peppino Mazzotta dà al suo ladro pauroso un tocco infantile a tratti commovente, Beatrice Orlandini è intensa e vulnerabile come la ragazza profondamente sola che interpreta, Patrick Bauchau, la sua voce inquietante, il suo accento pieno di luoghi diversi e incomprensibili, il suo incedere implacabile, è semplicemente eccezionale. Ed è lui, il suo Rinaldo, l’epicentro del film, il cuore di tenebra a cui niente e nessuno può sfuggire.

Il “nero” delle tenebre diventa grigio come l’asfalto delle autostrade, come il cielo plumbeo che scorre dietro ai finestrini, come le mezze verità che i tre personaggi si raccontano a vicenda, cercando inutilmente salvezza, rifugio nel non detto. Gioco di citazioni e di omaggi, tra Hitchcock, per il viaggio-inseguimento in macchina e le retroproiezioni, e Durenmatt per l’ambientazione in Svizzera e l’essenza dissacrante del racconto che ricorda molto La promessa, La velocità della luce non è, sorprendentemente, un film cupo. Resta sospeso, in bilico come una di quelle strade tortuose dove si inerpicano le macchine dei protagonisti, tra la malinconia del sogno e la precarietà del reale. Un territorio enigmatico e simbolico, e in quanto tale profondamente ironico, nonostante le apparenze. Il gioco di citazioni colte dai Baci Perugina, e quello crudele che rielabora la paura e le leggende sui traffici di organi, donano un tagliente “black humor” a questa bellissima e spietata favola nera contemporanea.

 

Regia: Andrea Papini

Interpreti: Patrick Bauchau, Peppino Mazzotta, Beatrice Orlandini

Distribuzione: Mediaplex

Durata: 90’

Origine: Italia, 2008

----------------------------
SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative