DVD – Cofanetto I Giganti del Brivido. Peter Cushing
Imprescindibile cofanetto con tre film di cui uno prodotto dalla leggendaria Hammer. Oltre al fatto che Freddie Francis e Terence Fisher siano due fondamentali registi dell'horror, è incontrovertibile l'equazione tra cinema fanta horror e Peter Cushing. Da qui il doveroso omaggio. Da non perdere per gli amanti del genere anche per i numerosi extra. Edita Passworld
Titolo originale: Island of Terror
Anno: 1966
Durata:
Distribuzione: Passworld
Genere: horror
Cast: Peter Cushing, Edward Judd, Carole Gray, Eddie Byrne, Sam Kidd, Niall MacGinnis
Regia: Terence Fisher
Formato DVD/Video: 1.85:1
Audio: Dolby Digital Mono
Sottotitoli: italiano
Extra: galleria fotografica; manifesti e cover home video; press kit; trailer originale, trailer USA
Titolo originale: Doctor Terror's House of Horrors
Anno: 1964
Durata:
Distribuzione: Passworld
Genere: horror
Cast: Peter Cushing, Neil McCallum, Ursula Howells, Alan Freeman, Ann Bell, Roy Castle, Alan Baptiste, Christopher Lee, Michael Gough, Donald Sutherland, Jennifer Jayne
Regia: Freddie Francis
Formato DVD/Video: 2.35:1
Audio: Dolby Digital Mono
Sottotitoli: italiano
Extra: trailer versione italiana; scheda film; biografie; titoli di testa versione originale; titoli di coda versione originale
Titolo originale: Frankenstein Created Woman
Anno: 1967
Durata: 91'
Distribuzione: Passworld
Genere: horror
Cast: Peter Cushing, Susan Denberg, Thorley Walters, Robert Morris, Duncan Lamont, Peter Blythe, Barry Warren, Derek Fowlds, Alan MacNaughtan, Peter Madden
Regia: Terence Fisher
Formato DVD/Video: 1.66:1
Audio: Dolby Digital Mono
Sottotitoli: italiano
Extra: trailer originale; galleria fotografica; manifesto cinematografico; contenuti dvd-rom con i dialoghi originali in formato pdf
I FILM
“Un'ambientazione senza tempo, una preminenza delle scene di interni, elementi scenografici che costituiscono quasi una costante produttiva, un uso particolarissimo del colore ridisegnano tutte le trame horror e le trasportano in una atmosfera assai simile a quella in cui si muovevano, scrivevano e collocavano le proprie storie gli scrittori britannici di fine secolo. Come conseguenza si è avuta una forte caratterizzazione dei personaggi chiave (favorita dalla qualità degli attori impiegati) e uno sfocamento progressivo dei personaggi di contorno e della dimensione collettiva dell'orrore, nonché delle sue implicazioni generali di carattere morale. Il caso più evidente di questo sguardo particolare è costituito dalla saga di Frankenstein nella versione Hammer, cioè dai cinque film diretti da Fisher dal 1956 al 1973. Solo il primo dei cinque si rifà, tra l'altro con parecchie infedeltà, al romanzo, mentre gli altri capitoli della serie proseguono un cammino sempre più rapido nel delirio: un delirio e una attenzione agli aspetti criminali della vicenda molto più accentuati di quanto non appaiano nell'opera letteraria e nelle altre versioni cinematografiche”. Così Steve Della Casa stigmatizzava lo stile Hammer, nel catalogo dedicato alla bellissima retrospettiva di quei film, nel 1990 (Bergamo Film Meeting edizioni).
“In Fisher avviene l'opposto”, vale a dire Frankenstein non è una creatura come in molti film, “e non a caso l'elemento invariante è il barone Frankenstein, Peter Cushing, mentre cambiano di film in film i suoi sfortunati partner e il trucco stesso del mostro. È un Frankenstein che ha perso la primitiva innocenza, che non è più divorato dal tarlo del dubbio o dal rimorso per le sue azioni, che va dritto per la sua strada senza arretrare di fronte a nulla”. Peter Cushing è il dottore che sconfigge i mostri in SOS I mostri uccidono ancora, prodotto dalla Planet Film Productions, tutto ispirato al filone del genere radioattivo, quando la paura verso l'energia nucleare comprendeva i soliti esperimenti da parte di scienziati di tutto il mondo. Ed ancora, Cushing è il luciferino Doctor Terror/Shock che predice attraverso la lettura dei famigerati tarocchi, il macabro avvenire ai passeggeri di una carrozza ferroviaria, avvolta in un nero totale. E poi Cushing è il barone Frankenstein citato da Della Casa nel quarto capitolo della serie su Frankenstein, realizzato dalla Hammer. Imperturbabile e cosciente della propria sapienza, tanto che il suo aiutante lo venera ad oltranza, lo giustifica sempre, per qualunque azione. Tanto che nella scena iniziale di Frankenstein Created Woman (titolo originale ben superiore all'insipido italiano La maledizione dei Frankenstein: era meglio l'altro, cioè La figlia di Frankenstein) il ritorno dalla morte del barone dopo un esperimento di ibernazione avviene sotto lo sguardo febbricitante degli aiutanti del mitico barone.
Per quanto riguarda Le cinque chiavi del terrore, si tratta di un prodotto della Amicus, fondata dallo sceneggiatore Milton Subotsky e il produttore Max J. Rosenberg. Davide Pulici, a proposito della nuova tendenza Amicus, afferma (sul n. 40 di Nocturno Dossier): “Nuovo è soprattutto l'abbandono del gotico tradizionale britannico, quello vittoriano e complesso che mirava col becco al cielo e si arrovellava sui sistemi massimi. I modelli letterari e le figure culte, cedono così il passo a riferimenti più popolari e andanti, in un processo che è insieme di smitizzazione e ammodernamento: anche nel senso più ovvio che le storie si calano in contesti d'attualità”. E, su Le cinque chiavi del terrore: “La sceneggiatura di Subotsky dei cinque episodi (risalente al 1948 e ispirata dalla visione di Dead of Night) è comunque alle strette finali, molto meno interessante di quanto non risulti la cornice che le collega; e anche la regia di Francis tradisce nelle parti di raccordo volontà virtuosistiche (la soggettiva a schiaffo di Cushing che sonda, con lentezza, i cinque compagni di viaggio) altrove assenti… Picco finale : l'agnizione dei protagonisti di essere morti e dannati diventerà normativa del genere (Racconti dalla tomba, Vault of Horror) e della metamorfosi nella Morte dell'eccelso Cushing si ricorderà perfino Argento in Inferno”.
I DVD
Quello che più contava era non perdere durante la visione quella sensazione della pellicola con graffi, fotogrammi sbiaditi dalla fotografia logorata dal tempo e così via. In tutti e tre i dvd si ha la netta sensazione di un ritorno “forzato” all'atmosfera della sala (buia). Si consiglia pertanto una visione con schermi molto generosi per apprezzare al meglio (e magari abbassare tutte le luci intorno). La grana delle immagini sempre piuttosto grossa e visibile per il novanta per cento delle immagini non incide sulla visione, semmai, come si diceva, la rende eccitante grazie alla vivida fotografia dai colori esuberanti dei tre direttori di fotografia, e soprattutto di Alan Hume e Arthur Grant. Come è il caso dell'oscurità della carrozza ferroviaria in cui si svolge la parte più bella di Le cinque chiavi del terrore. L'audio è ripulitissimo, e perfettamente distinti risultano suoni e musiche, senza gracchiamenti delle voci in entrambe le tracce originale e doppiata. Come al solito consigliamo vivamente la track originale. Il cofanetto risulta irrinunciabile per la quantità di extra. Sebbene non siano compresi documentari o interviste, il numero di documenti è cospicuo, più di cento, complessivamente. È soprattutto la galleria fotografica a spiccare con decine e decine di scatti sul set e fuori. I contenuti nei tre dischi non sono omogenei, tanto che solo in Le cinque chiavi del terrore troviamo schede biografiche e del film. Per quanto riguarda la Maledizione dei Frankenstein è presente perfino un file formato pdf con i dialoghi originali.
SOS I MOSTRI UCCIDONO ANCORA
LA MALEDIZIONE DEI FRANKENSTEIN
LE CINQUE CHIAVI DEL TERRORE