Un disco di Lav Diaz. Sublime Inferno
“Impiyerno: Songs from & inspired by the cinema of Lav Diaz”: il disco scritto, suonato e cantato da Lav Diaz, dieci tracce oscure registrate con chitarra acustica in un’unica session di quattro ore dell'artista filippino
Lav Diaz, oltre che poeta e autore di un cinema radicale e struggente, indifferente al tempo necessario per essere proiettato, ferocemente politico, carnale e metafisico insieme, che ha pochi termini di paragone – è comparso in Italia nelle notti di Fuori Orario, al Torino Film Festival nel 2005 e alla Mostra del cinema di Venezia (Death in the land of encantos nel 2007, Melancholia nel 2008) – è anche un musicista, un cantautore. Da ragazzo aveva fondato i Cotabato, fondendo punk, folk e rock, oggi suona con i Brockas, che si sono occupati della colonna sonora di alcuni suoi film; come racconta Khavn De
Molte delle canzoni contenute in Impiyerno, voce tremante e rabbiosa, suono lo-fi, sono state scritte negli ultimi tre anni, salvo “Ina ng Nawawala,” scritta da Diaz nel 1987, il giorno della morte dell’attivista Lean Alejandro, assassinato a 27 anni: sulla sua figura il regista vorrebbe realizzare un documentario.
ANG PINAGDAANANG BUHAY (THE LIFE LIVED) con sottotitoli in inglese
Written & Performed by Lav Diaz
From the album "IMPIYERNO: Songs From & Inspired By The Cinema Of Lav Diaz"
“Quando mi chiedono perchè i miei film sono tanto lunghi, quando sono di cattivo umore mi limito a rispondere: la prossima domanda, grazie.. Quando voglio essere gentile, dico: Se non hai tempo, non è il film per te. Ma se dai un valore all'esistenza, se vuoi osservare altre prospettive, ecco che puoi immergere te stesso in questi film. Hai bisogno di esperire il cinema e vedere la vita. Elevi il cinema alla dimensione della poesia e della filosofia e per realizzare questo, non puoi porti limiti". Lav Diaz