DVD – "La preda umana", di Roy Boulting


la preda umana di roy boultingA sostenere il film quasi da solo è Richard Widmark: l’attorone si impone grazie alla fisicità affascinante (capelli biondi, occhi azzurri) e forte (pesca un pesce spada e lo solleva dalla barca al molo) quanto quella dei più noti Mitchum e Wayne. Non solo corpo forte, Widmark si muove con prontezza tra la pericolosa vegetazione e con armonia negli angusti interni della reggia. DNA e Millennium Storm concentrano gli sforzi per i reparti audio e video, ma trascurano del tutto gli extra

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la preda umana di roy boulting
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Titolo originale:
Run for the Sun
Anno: 1956
Durata: 95'
Distribuzione: Millennium Storm
Genere: Avventura
Cast: Richard Widmark, Trevor Howard, Jane Greer, Peter van Eyck, Juan García, José Antonio Carbajal, José Chávez, Guillermo Calles, Margarito Luna, Guillermo Bravo Sosa, Enedina Díaz de León
Regia:
Roy Boulting
Formato DVD/video: 1,85:1 Anamorfico
Audio: italiano Dolby Digital 2.0, inglese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: italiano
Extra:

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IL FILM

Troppo timido nella descrizione delle emozioni, quasi sempre trattenute: avremmo voluto godere di più melodramma per il corteggiamento tra i due amanti, di più orrore per la scoperta della prigione e di più tensione per la fuga nella foresta; troppo dispersivo richard widmark ne la preda umana di roy boultingnella sua struttura in tre momenti: l’idillio dell’isola, la reggia degli orrori e la fuga disegnano spazi geograficamente troppo ampi per essere contenuti in un film visivamente convenzionale (nonostante il tentativo di sfondare questo limite con l’uso dello Superscope 235, uno dei formati più grandi a disposizione per l’epoca); troppo, per l’appunto, convenzionale nelle scelte registiche: Boulting non è Ford o Hawks e il suo mestiere non assurge quasi mai a personalità. A questo proposito vorremmo evidenziare forse l’unico momento in cui la regia conquista lo sguardo dello spettatore: Boulting crea la giusta conflittualità sottolineando il campo e controcampo tra lo scrittore e l’inglese con una zoomata in avanti su entrambi i personaggi.
A sostenere il film quasi da solo è allora Richard Widmark. Sempre adombrato nel corso della sua carriera dai più grandi Robert Mitchum e John Wayne, ma dal caratteraccio deciso al punto giusto per non soccombervi (celebri gli screzi con Duke sul set della Battaglia di Alamo), l’attorone conquista la scena fin dalle prime inquadrature: nel gioco di sguardi silenziosi con la collega Greer, si impone grazie alla fisicità affascinante (capelli biondi, occhi azzurri) e forte (pesca un pesce spada e lo solleva dalla barca al molo) quanto quella dei colleghi più noti. Non solo corpo forte, Widmark si muove con prontezza tra la pericolosa vegetazione e con armonia negli angusti interni della reggia: così è quando lo scrittore costruisce la biografia del suo nuovo personaggio, servendosi di tutto lo spazio a disposizione e circondando i nemici immobili. Infine, come ogni buon attore di “serie B” che si rispetti, accetta di recitare per quasi tutto quanto il film con un vistosissimo cerotto appiccicato sulla fronte. Si dovrà aspettare il Jack Nicholson di Chinatown con il suo comicissimo naso rotto per assistere di nuovo ad un tale attacco agli standard di bellezza promossi da Hollywood.


IL DVD

la preda umana

La DNA, in collaborazione con la Millennium Storm per la distribuzione, ha realizzato una buona edizione DVD per quanto riguarda l’audio e il video: l’audio, disponibile in codifica 2.0, è sempre pulito e concede i giusti volumi ai rumori ambientali, necessari per un film che fa della foresta il suo set principale; la definizione non è delle migliori, ma la resa dei colori, luminosi e vivaci, permette allo spettatore di immergersi completamente nell’avventura del film. È necessario segnalare la presenza di qualche segno del tempo nei fotogrammi precedenti un paio di stacchi di montaggio, ma è poca cosa e l’occhio se ne accorge a malapena.
A fronte di un pacchetto audio-video più che soddisfacente e di un’attenzione particolare anche nella realizzazione dei menu animati del disco, è ancora maggiore il rammarico per un reparto, quello degli extra, del tutto trascurato.
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