Internet cosa? Nel web un italiano su due

Male il sud, meglio gli uomini

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Gli italiani hanno ancora tanta strada da fare sul fronte Internet: la penetrazione dell’uso del web raggiunge poco più 52,6%. Meglio gli uomini (naviga il 66,6% dei maschi) delle donne (40%), il Nord Italia (53,6%) rispetto al Centro (52,9%) e al Sud (51,2%). E' quanto emerge dall'indagine sulla conoscenza e sull’utilizzo della rete, condotta dalla società Pragma per conto dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr (Iit-Cnr), su un campione di 1.200 persone di età compersa tra i 16 e i 64 anni. La frequenza d’uso è invece sostanzialmente elevata: il 74,4% degli intervistati dichiara di fare un utilizzo elevato, se non quotidiano (53,1%), del web. Entrambi i valori crescono al Centro Italia, in proporzione al titolo di studio, tra gli uomini e nelle fasce d’età più giovani. Come per le aziende, anche tra la popolazione l’attività più frequente è ricercare informazioni (45,1%), seguita dalla posta elettronica (37,5%), dal lavoro (36,3) e dallo svago (27%). Il 23,6 per cento del campione usa la rete anche per comunicare e socializzare, mentre lo studio si ferma al 12,6%. Male sul fronte della posta elettronica personalizzata: la possiede appena l’1,4% degli intervistati; il 15,1% non ha alcun indirizzo email (la percentuale cresce in funzione dell’età e della minor scolarizzazione). Tra coloro che hanno un indirizzo email generico (83,4%), solo il 17% mostra interesse ad attivarne uno personalizzato: perché non lo ritiene importante (39,2% dei casi) o perché non vi ha mai pensato (33,6%). Tra le targhe Internet trionfa ancora una volta .it: suffisso conosciuto a tutti (99,4%) e simbolo automatico dell’Italia. Ben noto anche .com (95,5%, ma di primo acchito gli intervistati fanno riferimento a .it) cui, come già per le aziende, è associata una marcata vocazione commerciale. Rispetto alle imprese, la diffusione dei domini tra la popolazione è assai più modesta: dispone di un proprio nome il 29,9% del campione (l’8,2% ne ha più d’uno); poco più della metà (53,6%) ne fa un uso personale. Chi ce l’ha, ha quasi sempre scelto .it (85%): lo possiede in media da cinque anni e si è orientato sul suffisso nazionale principalmente per la sua notorietà e sulla base dei consigli ricevuti da altri. Chi non ce l’ha, è anche poco propenso a dotarsene (intenzione manifestata dal 12,5% degli intervistati che non hanno domini propri), convinto di non averne bisogno. In ogni caso, se mai dovesse scegliere, opterà principalmente per un .it (53,8%) o al massimo per un .com (19,4%). (e.b.)

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