TORINO FILM FESTIVAL 27 – Rigore e passione
La ventisettesima edizione del festival torinese passa da Moretti ad Amelio, ma continua a proporre un volume ricchissimo di pellicole e sezioni, tutte incentrate a una ricerca espressiva in grado di abbracciare tutte le potenzialità della settima arte e proiettare spettatori, cinefili e giovani autori verso un cinema del futuro
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Nella quantità e varietà di opere proposte, Torino sembra quasi rilanciare nel segno di qualità e ambizione la stagione dei festival in Italia, sempre più segnata da polemiche e tiri incrociati. Non c’è forse il rischio per Torino di rimanere schiacciati, immediatamente dopo Venezia e Roma, da una calendarizzazione penalizzante? "L’importante è darsi una propria impronta, un carattere. Il problema non sorge quando ci sono troppi festival, ma quando ci sono più festival che film. E non è questo il caso” è la risposta di Amelio, che durante la conferenza stampa ha comunque ringraziato il suo illustre predecessore Nanni Moretti.
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