Scontro in 3D

S'infiamma il dibattito sugli occhiali

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Continua a tener banco la querelle sui rischi derivanti dall’utilizzo degli occhiali 3D. Alcuni giorni fa il Consiglio Superiore della Sanità, chiamato ad un parere, aveva espresso i suoi dubbi sull’utilizzo eccessivo degli occhiali. Il 17 marzo, il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sulla scorta delle considerazioni del Consiglio, ha emanato una circolare sull’argomento. In particolare si sottolineano i rischi per i soggetti “in tenera età”, i quali possono riscontare disturbi “di ordine funzionale (nausea, vertigine ed emicrania), senza tuttavia che si abbiano danni o patologie irreversibili”. Disturbi che possono riguardare gli adulti, qualora per un tempo eccessivo utilizzino gli occhialini. Pertanto il Ministro suggerisce che “per la visione di spettacoli cinematografici stereoscopici sia garantita agli spettatori l’informazione che l’utilizzo di occhiali 3 D è controindicato per i bambini al di sotto dei sei anni d’età e che l’utilizzo dei medesimi occhiali negli adulti va limitato nel tempo, per una durata complessiva non superiore a quella di un singolo spettacolo, compreso l’intervallo”. La circolare, inoltre, suggerisce l’utilizzo di occhiali monouso, al fine di prevenire infezioni. In ogni caso, il Ministro si è riservato di emanare ulteriori provvedimenti.

Naturalmente non si è fatta attendere la risposta da parte dei produttori cinematografici e degli esercenti. L’Anec e l’Anem, associazioni rappresentative degli esercenti e dei multiplex, hanno lamentato la confusione che si sta, più o meno volontariamente, creando sull’argomento e hanno invitato il Ministro a un confronto sulla problematica, prima dell’adozione di qualsiasi provvedimento. “Siamo di fronte – hanno dichiarato in un comunicato diffuso subito dopo la circolare ministeriale – ad una vera e propria campagna di ingiustificato allarmismo e di non corretta informazione”. Secondo le associazioni, su oltre 14 milioni di spettatori, si sono registrati casi di disturbi in misura assolutamente ‘trascurabile’ e autorevoli esperti di oftalmologia hanno escluso effetti negativi dovuti all’utilizzo degli occhiali. Inoltre, ogni sistema di proiezione in 3D richiede un tipo specifico di occhiali e “quindi, non si tratta di fare una scelta tra “monouso” e “riutilizzo”, ma tra un sistema tecnologico e un altro”.

Sul punto è intervenuta anche l’Anica, l’associazione dei produttori e delle industrie cinematografiche, allineandosi sostanzialmente sulle posizioni e le preoccupazioni degli esercenti. Posizioni ribadite questa mattina, in un conferenza stampa indetta dalle associazioni di categoria, conferenza dal titolo significativo: “Occhiali 3d: una montatura orribile”. All’incontro hanno partecipato anche due esperti, il professor Corrado Balacco Gabrielli, ordinario di oftalmologia e direttore del Dipartimento di Oftalmologia de La Sapienza, e la professoressa Elena Pacella, responsabile del Pronto Soccorso Oculistico del Policlinico Umberto I. Gabrielli ha ripetuto un concetto fondamentale: non esistono rischi nell’utilizzo degli occhiali. “I rarissimi casi di disagio, cefalee e lievi vertigini, sono dovuti a problemi di natura refrattiva già esistenti nel soggetto e non adeguatamente corretti”. La prof.ssa Pacella, dal canto suo, è intervenuta sulla questione igiene: “gli occhiali per il 3D vanno disinfettati , e per questo sono sufficienti gli accorgimenti messi in atto dai cinema”.  (a.s.)

 

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