"Una lei tra di noi", di Hella Joof

A pochi anni di distanza dal film del norvegese Lukas Moodysson, arriva sugli schermi un altro film sul pianeta gay. Una commedia degli equivoci, dal sapore hollywoodiano, che sovverte lo sguardo, frantuma il pregiudizio, ma nonostante tutto, non riesce a evitare di ricomporre gli stereotipi dell'omosessuale tutte smorfie e paillette…

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Un insolito triangolo amoroso quello proposto dalla regista danese Hella Joof. Al suo esordio dietro la macchina da presa, la cineasta nota in patria come metteur in scène di teatro, costruisce infatti una bizzarra commedia dove, seppur le identità sono stravolte (perché si tratta di un lui, di un altro lui e di un'altra che mette a soqquadro l'intero ménage), la formula resta quella classica della commedia degli equivoci, codificata da una lunga tradizione di film di genere. Hella Joof, dal punto di vista strutturale, non sovverte quindi nulla, ma all'interno di una confezione che strizza anche l'occhio alle pellicole hollywoodiane (con tanto di happy end conciliatorio che rievoca persino il finale di Se scappi ti sposo), opera, a livello di sguardo, una vera e propria rivoluzione copernicana. All'interno di un contesto dichiaratamente borghese facilmente riconducibile alla "norma", ci troviamo infatti immediatamente catapultati in una realtà "diversa", quella omosessuale appunto, con cui il cinema italiano si è sempre difficilmente rapportato e che invece sembra essersi affermata come "luogo"  preferenziale in cui fare abitare una parte consistente del cinema del nord europa. Basti pensare a Fucking Amal del norvegese  Lukas Moodysson, per cominciare a tracciare la mappa di una tendenza che si sta facendo strada presso i giovani cineasti scandinavi, desiderosi di fare della tematica gay il loro punto d'osservazione prediletto da cui muovere qualsiasi riflessione sul cinema e sulla sua capacità di farsi tramite di un mutamento sociale e culturale che i registi italiani hanno sempre cercato di schivare (ricordate l'imbarazzo di Luigi Lo Cascio nel baciare il suo amante ne Il più bel giorno della mia vita della Comencini?). Se il film della Joof ha un merito, quindi, non ci sono dubbi, è stato quello di saper riprendere con estrema naturalezza l'impeto passionale di una coppia gay che ama senza isterismi e senza ambiguità (niente lussuria sfrenata, né scambismi, né orgie sadomaso…), ama con generosità, si confronta, si rivela e nello stesso tempo, spontaneamente, desidera, tocca, abbraccia e accarezza. Ed è curioso quanto questo sguardo garbato ma deciso sappia scatenare i più consueti meccanismi di identificazione per cui anche lo spettatore "etero" finisce per fare il tifo per la coppia gay e si trova a vivere un'esperienza per lui assolutamente improbabile se non addirittura ripugnante. Il problema nasce però dal momento in cui la regista, forse nel tentativo di smorzare i toni o semplicemente di ammiccare a un pubblico così poco avvezzo al confronto, comincia a creare tutta una serie di controscene, i cui si esibiscono, come in un teatrino buffo, tutti gli stereotipi degli omosessuali, nessuno escluso. Una carrellata di personaggi strampalati, di macchiette sparse senza criterio, in maniera del tutto gratuita all'interno della narrazione. Pittoresche figure di cui ridere a crepapelle (dalla coppia trendy al gay civetta, fino alle lesbiche intellettuali…) che si manifestano a turno come in un "a parte" teatrale e che fanno naufragare una materia altrimenti sincera, sensibile e a tratti persino commovente.

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Titolo originale: En Kort En Lang
Regia: Hella Joof
Sceneggiatura: Hella Joff, klaus Bondam
Fotografia: Eric Kress, DFF
Montaggio: Anders Villadsen
Musiche: Povl Kristian
Scenografie: Peter Grant
Interpreti: Mads Mikkelsen (Jakob), Troels Lyby (Jorgen), Charlotte Munck (Caroline), Jesper Lohmann (Tom), Oskar Valsoe (Oskar), Peter Frodin (Frederik), Nikolaj Steen (Mads), Ditte Grabol (Inge), Morten Kirkskov (Adrian), Henning Jensen (Palle), Pernille Hojmark (Ellen)
Produzione: Angel Film production in coproduzione con Apollo Media e in cooperazione con il Danish Film Institute e TV2
Distribuzione: Keyfilms
Durata: 98'
Origine: Danimarca, 2001

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