Meek's Cutoff: il western di Kelly Reichardt. Trailer


Con il poster americano attiva anche il trailer di Meek's Cutoff (dal 15 aprile nelle sale USA, e aspettiamo anche una data italiana – la distribuzione è della Archibald Enterprise). Presentato in concorso a Venezia 67, il film (info, foto, recensione) è un western singolare, girato in 4:3

--------------------------------------------------------------
BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

--------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------
OFFERTA DI LUGLIO SULLO SHOP DI SENTIERI SELVAGGI!

--------------------------------------------------------------

 

----------------------------
UNICINEMA QUADRIENNALE:SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

 Se rimosso, visibile anche qui in HD

 

MEEK'S CUTOFF di Kelly Reichardt - il trailer

-------------------------------------------------------
LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI

-------------------------------------------------------
Con il poster americano attiva anche il trailer di Meek's Cutoff (dal 15 aprile nelle sale USA, e aspettiamo anche una data italiana – la distribuzione è della Archibald Enterprise). Presentato in concorso a Venezia 67, il film (info, foto, recensione) è un western singolare, girato in 4:3, un nuovo capitolo della storia americana tracciata da Kelly Reichardt, regista indipendente di Portland già autrice di Old Joy e Wendy & Lucy, interpretato da Michelle Williams, Paul Dano, Bruce Greenwood, Shirley Henderson e Zoe Kazan.

----------------------------
SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Un commento

    • Il cinema della Reichardt racconta storie dal carattere minimalista, spogliate completamente di quella veste da esibizione artificiosa e spettacolare tipica di un certo cinema hollywoodiano, e più vicino a modelli quasi documentaristici di registi europei come Werner Herzog. I protagonisti della storia persi nell'immensità monotona e ripetitiva dei paesaggi americani appaiono insicuri e vulnerabili. La regista sembra dire: "conquistare la "civiltà" è stato un avanzare lungo e tedioso". Ottimo film