A Refn non basta comprimere il corpo del suo protagonista, quasi fosse un gas sottopressione. Lo teatralizza, proiettando la realtà furiosa della sua carne nello spazio 'astratto', o meglio 'ideale' della rappresentazione. Duplice discorso, dunque: la violenza del singolo contro la violenza istituzionale, ma anche la violenza come arte, istinto che cerca la via dell'espressione e della sublimazione. Due discorsi, in ogni caso, dichiaratamente cerebrali
------------------------------------------------------- AI per FILMMAKING, corso online dal 22 ottobre, con Andrea Traina
-------------------------------------------------------
------------------------------------------------------- LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI
-------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------------- ORGANIZZAZIONE DEL SET, corso online dal 14 ottobre
--------------------------------------------------------------
Siamo noi ad avere problemi con Nicolas Winding Refn o, in fondo, tutto questo clamore intorno al fenomeno danese è quantomeno esagerato? Domanda che ci assilla (si fa per dire) da un po' di tempo, a maggior ragione dopo il premio alla regia ottenuto a Cannes per Drive. Ed ecco ora, dopo due anni di attesa, arrivare nelle sale italiane questo Bronson, film già cult tra critici e appassionati. Ma ogni nuova visione non fa che confermare i dubbi iniziali. No, Nicolas Winding Refn proprio non convince! Perché, effettivamente, in ogni suo film sembra smarrito, sospeso sul crinale di una scelta fondamentale: scendere fino al fondo dell'inferno quotidiano che racconta o rimanere a distanza, per tracciare le sue belle linee geometriche, tessere le sue comode trame e lavorare, in maniera straniante, sul colore e il sonoro. Probabilmente, Drive è il punto di non ritorno di questa sostanziale contraddizione del cinema di Refn, per come l'immaginario americano di genere viene sfiorato e poi macellato, per come i personaggi sono accarezzati da una tenerezza di sguardo autentica e poi abbandonati alle derive estetizzanti e indifferenti dell'immagine. Ma il centro nevralgico di questo dualismo esiziale è proprio Bronson. La storia è quella, reale, di Michael Peterson, alias Charles Bronson, il detenuto più pericoloso d'Inghilterra, un folle energumeno costretto a passare gran parte delle sua esistenza in prigione e in isolamento, per colpa dei suoi sconsiderati scatti di violenza. Refn si affida al corpo del suo protagonista, Tom Hardy, per farne un concentrato di forza e fragilità, di rabbia e insicurezza, spavalderia e goffaggine, estro e incoscienza. E lo mantiene concentrato (appunto), bloccato negli spazi asfissianti del carcere o nella simmetria asettica e agghiacciante di un manicomio (ma Carpenter non ci ha mostrato definitivamente cos'è l'inquadratura manicomio?). Ma a Refn non basta comprimere il corpo del suo protagonista, quasi fosse un gas sottopressione. Lo teatralizza, proiettando la realtà furiosa della sua carne nello spazio 'astratto', o meglio 'ideale' della rappresentazione. Duplice discorso, dunque: la violenza del singolo contro la violenza istituzionale (e qui c'è tutto un apparato iconografico che sembra rimandare ad Arancia Meccanica), ma anche la violenza come arte, istinto che cerca la via dell'espressione e della sublimazione. Due discorsi, in ogni caso, dichiaratamente cerebrali: e tanto basterebbe già a non farceli amare. Ma la verità è che, di fronte all'ennesimo pestaggio al ralenti accompagnato da musica classica, ci girano davvero. Perché questi ralenti, questo estenuante gioco sui colori, le luci, i corpi, gli spazi, i suoni è un gioco con la sostanza stessa del cinema. Bronson promette a ogni istante una carica di tensione esplosiva, ma lascia solo immaginare la fisicità rabbiosa dei corpi, appena intravedere i percorsi tragici e catartici della violenza, per rimanere, invece, letteralmente congelato nell'immobilità di una forma ipercontrollata. Ogni sublimazione vuole la sua "lunga" strada, ogni estasi richiede un'ascesi, un travaglio. Eppure qui tutto è già dato, ogni problema, estetico o morale, già perfettamente digerito. Tutto ciò che sta in mezzo, il travaglio, è taciuto. O forse, non c'è mai stato.
Titolo originale: id.
Regia: Nicolas Winding Refn
Interpreti: Tom Hardy, Kelly Adams, Katy Barker
Distribuzione: One Movie
Durata: 92'
Origine: GB, 2008
Trailer italiano
-------------------------------------------------------------- UNICINEMA scarica la Guida completa della Quadriennale di Sentieri Selvaggi
--------------------------------------------------------------
---------------------------- SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!
----------------------------
A Refn non basta comprimere il corpo del suo protagonista, quasi fosse un gas sottopressione. Lo teatralizza, proiettando la realtà furiosa della sua carne nello spazio 'astratto', o meglio 'ideale' della rappresentazione. Duplice discorso, dunque: la violenza del singolo contro la violenza istituzionale, ma anche la violenza come arte, istinto che cerca la via dell'espressione e della sublimazione. Due discorsi, in ogni caso, dichiaratamente cerebrali
------------------------------------------------------- AI per FILMMAKING, corso online dal 22 ottobre, con Andrea Traina
-------------------------------------------------------
------------------------------------------------------- LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI
-------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------------- ORGANIZZAZIONE DEL SET, corso online dal 14 ottobre
--------------------------------------------------------------
Siamo noi ad avere problemi con Nicolas Winding Refn o, in fondo, tutto questo clamore intorno al fenomeno danese è quantomeno esagerato? Domanda che ci assilla (si fa per dire) da un po' di tempo, a maggior ragione dopo il premio alla regia ottenuto a Cannes per Drive. Ed ecco ora, dopo due anni di attesa, arrivare nelle sale italiane questo Bronson, film già cult tra critici e appassionati. Ma ogni nuova visione non fa che confermare i dubbi iniziali. No, Nicolas Winding Refn proprio non convince! Perché, effettivamente, in ogni suo film sembra smarrito, sospeso sul crinale di una scelta fondamentale: scendere fino al fondo dell'inferno quotidiano che racconta o rimanere a distanza, per tracciare le sue belle linee geometriche, tessere le sue comode trame e lavorare, in maniera straniante, sul colore e il sonoro. Probabilmente, Drive è il punto di non ritorno di questa sostanziale contraddizione del cinema di Refn, per come l'immaginario americano di genere viene sfiorato e poi macellato, per come i personaggi sono accarezzati da una tenerezza di sguardo autentica e poi abbandonati alle derive estetizzanti e indifferenti dell'immagine. Ma il centro nevralgico di questo dualismo esiziale è proprio Bronson. La storia è quella, reale, di Michael Peterson, alias Charles Bronson, il detenuto più pericoloso d'Inghilterra, un folle energumeno costretto a passare gran parte delle sua esistenza in prigione e in isolamento, per colpa dei suoi sconsiderati scatti di violenza. Refn si affida al corpo del suo protagonista, Tom Hardy, per farne un concentrato di forza e fragilità, di rabbia e insicurezza, spavalderia e goffaggine, estro e incoscienza. E lo mantiene concentrato (appunto), bloccato negli spazi asfissianti del carcere o nella simmetria asettica e agghiacciante di un manicomio (ma Carpenter non ci ha mostrato definitivamente cos'è l'inquadratura manicomio?). Ma a Refn non basta comprimere il corpo del suo protagonista, quasi fosse un gas sottopressione. Lo teatralizza, proiettando la realtà furiosa della sua carne nello spazio 'astratto', o meglio 'ideale' della rappresentazione. Duplice discorso, dunque: la violenza del singolo contro la violenza istituzionale (e qui c'è tutto un apparato iconografico che sembra rimandare ad Arancia Meccanica), ma anche la violenza come arte, istinto che cerca la via dell'espressione e della sublimazione. Due discorsi, in ogni caso, dichiaratamente cerebrali: e tanto basterebbe già a non farceli amare. Ma la verità è che, di fronte all'ennesimo pestaggio al ralenti accompagnato da musica classica, ci girano davvero. Perché questi ralenti, questo estenuante gioco sui colori, le luci, i corpi, gli spazi, i suoni è un gioco con la sostanza stessa del cinema. Bronson promette a ogni istante una carica di tensione esplosiva, ma lascia solo immaginare la fisicità rabbiosa dei corpi, appena intravedere i percorsi tragici e catartici della violenza, per rimanere, invece, letteralmente congelato nell'immobilità di una forma ipercontrollata. Ogni sublimazione vuole la sua "lunga" strada, ogni estasi richiede un'ascesi, un travaglio. Eppure qui tutto è già dato, ogni problema, estetico o morale, già perfettamente digerito. Tutto ciò che sta in mezzo, il travaglio, è taciuto. O forse, non c'è mai stato.
Titolo originale: id.
Regia: Nicolas Winding Refn
Interpreti: Tom Hardy, Kelly Adams, Katy Barker
Distribuzione: One Movie
Durata: 92'
Origine: GB, 2008
Trailer italiano
-------------------------------------------------------------- UNICINEMA scarica la Guida completa della Quadriennale di Sentieri Selvaggi
--------------------------------------------------------------
---------------------------- SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!
----------------------------
ORGANIZZAZIONE DEL SET, corso online dal 14 ottobre
AI per FILMMAKING, corso online dal 22 ottobre, con Andrea Traina
Corso Online AIUTO REGIA, dall’11 novembre
SENTIERI SELVAGGI D’AUTUNNO
DOCUSFERA 2024
Laureati al DAMS (e similari): I percorsi mirati el le offerte riservate per la Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi!
Sentieriselvaggi21st n.18, la rivista trimestrale, cartacea o digitale
SPECIALIZZAZIONI BIENNALI DI CINEMA scarica la guida completa!
LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO di SENTIERI SELVAGGI 2024/2025
SCUOLA DI CINEMA Triennale: scarica la guida completa!
UNICINEMA scarica la Guida completa della Quadriennale di Sentieri Selvaggi
KIM KI-DUK: la monografia definitiva
Come insegnare l’AI? Un ebook da non perdere e, a ottobre, un corso in arrivo con l’autore!
Abbonati a Sentieriselvaggi21st con la CARTA DEL DOCENTE!
CINEQUIZ 2024: Di che cinema siete fatti?
30 anni dopo, lo storico libro di Sentieri selvaggi su MASSIMO TROISI
UNICINEMA, più di un’Università, meglio di una Scuola di Cinema!
Regala la Gift Card di Sentieri selvaggi
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti. Per maggiori informazioni è possibile consultare l'informativa. Cliccando su "Accetta Tutti" acconsenti all'uso di tutti i cookie. E' comunque possibile gestire le singole categorie di cookie mediante il punsante "Impostazioni Cookie".
Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Tra questi cookie, quelli classificati come necessari vengono memorizzati nel browser dell'utente in quanto essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e a capire come gli utenti utilizzano il sito. Questi cookie vengono memorizzati nel vostro browser solo con il vostro consenso. L'utente ha anche la possibilità di rinunciare a questi cookie. Tuttavia, la rinuncia ad alcuni di questi cookie potrebbe avere ripercussioni sulla vostra esperienza di navigazione.
I cookie necessari sono assolutamente indispensabili per il corretto funzionamento del sito web. Questi cookie garantiscono le funzionalità di base e le caratteristiche di sicurezza del sito web, in forma anonima.
Cookie
Durata
Descrizione
_GRECAPTCHA
5 months 27 days
This cookie is set by the Google recaptcha service to identify bots to protect the website against malicious spam attacks.
cookielawinfo-checkbox-advertisement
1 year
Set by the GDPR Cookie Consent plugin, this cookie is used to record the user consent for the cookies in the "Advertisement" category .
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
I cookie analitici sono utilizzati per capire come i visitatori interagiscono con il sito web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche relative al numero di visitatori, alla frequenza di rimbalzo, alla fonte di traffico, ecc.
Cookie
Durata
Descrizione
_ga
2 years
The _ga cookie, installed by Google Analytics, calculates visitor, session and campaign data and also keeps track of site usage for the site's analytics report. The cookie stores information anonymously and assigns a randomly generated number to recognize unique visitors.
_ga_WYFPW5DGD5
2 years
This cookie is installed by Google Analytics.
_gat_UA-56827900-1
1 minute
A variation of the _gat cookie set by Google Analytics and Google Tag Manager to allow website owners to track visitor behaviour and measure site performance. The pattern element in the name contains the unique identity number of the account or website it relates to.
_gcl_au
3 months
Provided by Google Tag Manager to experiment advertisement efficiency of websites using their services.
_gid
1 day
Installed by Google Analytics, _gid cookie stores information on how visitors use a website, while also creating an analytics report of the website's performance. Some of the data that are collected include the number of visitors, their source, and the pages they visit anonymously.
browser_id
5 years
This cookie is used for identifying the visitor browser on re-visit to the website.
CONSENT
2 years
YouTube sets this cookie via embedded youtube-videos and registers anonymous statistical data.
vuid
2 years
Vimeo installs this cookie to collect tracking information by setting a unique ID to embed videos to the website.
I cookie pubblicitari sono utilizzati per fornire ai visitatori annunci e campagne di marketing pertinenti. Questi cookie tengono traccia dei visitatori sui vari siti web e raccolgono informazioni per fornire annunci personalizzati.
Cookie
Durata
Descrizione
_fbp
3 months
This cookie is set by Facebook to display advertisements when either on Facebook or on a digital platform powered by Facebook advertising, after visiting the website.
_ir
session
This is a Pinterest cookie that collects information on visitor behaviour on multiple websites. This information is used on the website, in order to optimize the relevance of advertisement.
fr
3 months
Facebook sets this cookie to show relevant advertisements to users by tracking user behaviour across the web, on sites that have Facebook pixel or Facebook social plugin.
VISITOR_INFO1_LIVE
5 months 27 days
A cookie set by YouTube to measure bandwidth that determines whether the user gets the new or old player interface.
YSC
session
YSC cookie is set by Youtube and is used to track the views of embedded videos on Youtube pages.
yt-remote-connected-devices
never
YouTube sets this cookie to store the video preferences of the user using embedded YouTube video.
yt-remote-device-id
never
YouTube sets this cookie to store the video preferences of the user using embedded YouTube video.
yt.innertube::nextId
never
This cookie, set by YouTube, registers a unique ID to store data on what videos from YouTube the user has seen.
yt.innertube::requests
never
This cookie, set by YouTube, registers a unique ID to store data on what videos from YouTube the user has seen.
I cookie funzionali aiutano a svolgere alcune funzionalità come la condivisione dei contenuti del sito web sulle piattaforme dei social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.
Cookie
Durata
Descrizione
language
session
This cookie is used to store the language preference of the user.
ssupp.vid
6 months
Cookie set by Smartsupp to record the visitor ID.
ssupp.visits
6 months
Cookie set by Smartsupp to record the number of previous visits, necessary to track automatic messages.