"The Medallion", di Gordon Chan
Operazione raddoppio. Due facce dello stesso medaglione: Hong Kong/USA per non tradire il proprio pubblico abituale. Formazione/trasformazione che moltiplica le forze, esalta il mito, disperde i contrasti. Il genere "soggettivizzato" non azzarda e traccheggia nel limbo del canovaccio consolidato.
È prassi delle produzioni "combinate" adattare, modellare, o più precisamente, arrovellare etichette d'indelebile manifattura. Non c'è scandalo, nessun allarmismo di sorta, semplicemente sconcerto per un corpo che corre, combatte, vola, ancora più di quanto non facesse solitamente. Jackie Chan, uomo in gabbia, risponde puntualmente alle nostre richieste circensi. Trova il modo di diventare invincibile e immortale grazie al potere sprigionato da un misterioso medaglione. Operazione raddoppio. Due facce dello stesso metallo: oriente e occidente per non tradire il proprio pubblico abituale. Formazione/trasformazione che moltiplica le forze, esalta il mito, disperde i contrasti. Il genere "soggettivizzato" non azzarda e traccheggia nel limbo del canovaccio consolidato. Action movie umoristico con la classica coppia diversissima e buffamente compatibile (l'altro è Lee Evans, dell'Interpool irlandese). Il virtuale, intanto, prende di sorpresa: è manifestazione antitetica del pericolo imminente, è la controfigura che mancava al cinema di Jackie Chan. Il funambolico giocoliere e simpatico sbruffone si camuffa in prode giustiziere ed invincibile eroe. Darsela a gambe se accerchiato oggi è solo un triste ricordo. Le vie di fuga sono azzerate e i costoni delle lande irlandesi aprono nuovi spiragli di libertà forzata, per un interprete che scongiura gli acciacchi ma congiura stavolta sull'originalità delle trovate e delle "uscite". Lo scontro finale con il cattivo (Julian Sands) è l'apoteosi del "completamento" visivo, pensato ma mai percepito. Stentate geometrie escheriane sì perdono nella discontinua tessitura della materia cinematografica e procedeno indifferentemente per la stessa direzione: quella del ritorno "soprannaturale" del doppio o probabilmente del sequel.
Regia: Gordon Chan
Sceneggiatura: Bennett Joshua Davlin, Alfred Cheung, Gordon Chan, Paul Wheeler, Bey Logan
Fotografia: Arthur Wong
Montaggio: Chan Ki Hop
Musiche: Adrian Lee
Scenografie: Joseph C. Nemec III
Costumi: Grania Preston
Interpreti: Jackie Chan (Eddie Yang), Lee Evans (Arthur Watson), Claire Forlani (Nicole James), Julian Sands (Snakehead), Anthony Wong (Lester Wong), Christiy Chung (Charlotte Watson)
Produzione: Golden Port Productions Limited, Jackie Chan
Distribuzione: Columbia TriStar Films Italia
Durata: 90'
Origine: Hong Kong/USA, 2003