FUTURE FILM FESTIVAL 2004 – Animazione giapponese: le produzioni dello studio Mad House

L'omaggio alla casa di produzione giapponese Mad House dimostra al tempo stesso la costante attenzione del Festival bolognese per l'animazione nipponica e la notevole importanza che quest'ultima ha da tempo assunto nel panorama internazionale.

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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Tra le numerose sezioni del Future Film Festival 2004 un posto di rilievo lo occupa certamente quella dedicata alla Mad House, casa di produzione fondata nel 1972 e affermatasi definitivamente negli anni Ottanta con film di altissimo livello, che hanno contribuito in maniera determinante all'affermazione del cinema d'animazione giapponese nel mondo. Oggi la Mad House è uno dei più importanti studi di produzione giapponesi, con una serie di progetti che coinvolgono società operanti in campo cinematografico di molti paesi dell'Estremo Oriente e forti legami anche con Hollywood, culminati con la collaborazione alla realizzazione di Animatrix, i cortometraggi animati ispirati alla serie Matrix dei Wachowski Brothers. È stato lo stesso presidente della Mad House, Maruyama Masao, presente al Festival, a illustrare nel dettaglio i progetti presenti e futuri dello studio e la complessa macchina organizzativa che conduce, passo dopo passo, alla realizzazione delle molteplici attività della casa di produzione. Al presidente Masao, e in particolare a una delle ultime produzioni dello studio, il film Tokyo Godfathers, i direttori del Festival Giulietta Fara e Oscar Cosulich hanno voluto consegnare il Platinum Grand Prize, in segno di apprezzamento e stima per un lavoro ormai trentennale.

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Nell'ambito della rassegna, il Festival ha proposto una serie di opere prodotte dallo studio, a partire da Memories (1995), film di fantascienza a episodi ispirato ad alcuni racconti di Otomo Katsuhiro (regista del celeberrimo Akira), che ha diretto l'ultimo episodio. Di grande impatto emotivo e spettacolare anche i film di Kon Satoshi, già autore di manga, allievo e collaboratore dello stesso Otomo e sceneggiatore di un episodio di Memories: Millennium Actress (2001) e Tokyo Godfathers (2003).

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Millennium Actress, secondo lungometraggio di Kon Satoshi, arrivato a Bologna dopo aver vinto numerosi premi ad altre rassegne internazionali (Tokyo Anime Award Film Festival), è un'intervista-documentario a Chiyoko, anziana attrice cinematografica giapponese che una coppia di giornalisti intervista per raccogliere una testimonianza della sua straordinaria carriera. Mantenendo un sapiente equilibrio tra rievocazione della storia giapponese e autobiografia privata, Millennium Actress è uno straordinario viaggio nella memoria, che mescola con rara maestria compositiva registri diversi (dal melodramma al comico) delinenando una romantica vicenda d'amore impossibile, affiancata dalla riflessione sul disperato tentativo di esorcizzare il tempo e la solitudine attraverso i ricordi e gli oggetti.


Tokyo Godfathers racconta invece del viaggio per le strade della grande metropoli giapponese di un senzatetto, un travestito e una ragazza scappata di casa alla ricerca dei genitori di una neonata che la sorte ha fatto loro incontrare. Pur mantenendo la medesima scelta stilistica della compresenza di più registri (ma con toni più sfumati eppure, spesso, più incisivi), Tokyo Godfathers affronta senza compromessi la difficoltà di conservare la propria individualità e i propri affetti in una società in preda al travaglio consumistico (non a caso il film è ambientato nel periodo tra Natale e Capodanno), alla ricerca di un barlume di umanità, compartecipazione e calore.


Tra gli altri film presentati al Festival, non va dimenticato Nasu: Summer in Andalusia (2003) di Kosaka Kitaro, uno dei maggiori rappresentanti dello studio fin dagli anni Ottanta, che proprio con questo film ha partecipato al Festival di Cannes 2003. Il mediometraggio (47'), che narra la storia di una tappa ciclistica della Vuelta di Spagna, è un piccolo gioiello di tecnica, dialoghi e caratterizzazione dei personaggi, in grado di calibrare con perfetta efficacia i tempi narrativi fino a creare una suspence costante. C'è spazio, infine, anche per una finestra sui nuovi progetti della Mad House. Il più importante di essi, Afro Samurai, di cui è stato presentato in anteprima il trailer, sarà diretto da Koike Takeshi, giovanissimo regista già messosi in luce nell'episodio World Record di Animatrix e che si appresta a raccogliere l'eredità di Otomo Katsuhiro e Kon Satoshi.

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