Il chirurgo ribelle, di Erik Gandini
Premessa, e contraltare, già presente ne La teoria svedese dell’amore, che diventa ritratto ravvicinatissimo di un uomo e della sua straordinaria vicenda. Dal Bergamo Film Meeting
Avevamo sbirciato la loro storia in La teoria svedese dell’amore, ma era già immaginabile allora che un vicenda forte come quella di Erik Erichsen e sua moglie Sennait si sarebbe prepotentemente imposta al centro dello sguardo osservatore del documentarista Erik Gandini. Inserito come una sorta di contraltare all’interno dell’argomentazione del regista su come la proverbiale efficienza scandinava si stia trasformando sempre più in un’arma a doppio taglio, dalle conseguenze socio-antropologiche allarmanti, il progetto che si sviluppa ne Il chirurgo ribelle diventa il ritratto ravvicinatissimo di un uomo e della sua straordinaria vicenda.
Il documentario di Gandini (presentato in anteprima al BFM35) si snoda tra le giornate impegnatissime del suo protagonista, alternando con estrema fluidità e naturalezza interventi, visite, estratti di vita personale, momenti di ilarità. L’intento di sdrammatizzare, di livellare possibili eccessi di pathos visivo, incastona Il chirurgo ribelle nella coerenza degli altri lavori a tesi del regista, solo che qui è il chirurgo Erik a incarnare in sé sia tesi che argomentazione. Aspetto, questo, che in parte rischia di appiattire l’evoluzione narrativa, che rischia in più punti di sposare con eccessiva (almeno apparente) acriticità un eroismo che sarebbe probabilmente stato interessante vedere più approfonditamente anche nei suoi momenti di fallacia o perplessità. Soprattutto, si percepisce la mancanza della moglie Sennait, partner sia di vita che professionale indispensabile, che appare forse troppo poco e che avrebbe probabilmente aggiunto molte più sfumature alla vicenda raccontata e al suo protagonista. Nonostante ciò, quello che rimane alla fine della visione de Il chirurgo ribelle, è l’introduzione piacevolissima a un mondo chirurgico oscuro e sconosciuto e l’accesso a una personalità carismatica, un uomo divertente, un professionista preparato e serio che è riuscito davvero a fare la differenza, sporcandosi le mani nella pratica della chirurgia. Un eroe di tutti giorni come ce ne sono tanti nel mondo, voci isolate, figure invisibili sulle quali è giusto e doveroso puntare i riflettori e fornire megafoni mediatici.
Titolo originale: Rebellkirurgen
Regia: Erik Gandini
Con: Erik Erichsen, Sennait Erichsen
Origine: Svezia, 2016
Distribuzione: Lab 80 film
Durata: 51’