Austin Butler in sella a Hollywood

L’attore californiano con un passato da star degli show per ragazzi è oggi uno dei più importanti attori di Hollywood, in costante ascesa grazie a film come Elvis, Dune – Parte Due e The Bikeriders

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Nel cinema contemporaneo sono pochi gli attori che riescono a diventare dei divi capaci di trascinare la gente in sala solo con il proprio nome o di creare curiosità su un progetto futuro di cui non si sa niente soltanto con la propria partecipazione. E sono ancora meno gli interpreti che ad appena 33 anni possono dire di aver già collaborato con registi del calibro di Quentin Tarantino, Denis Villeneuve, Jim Jarmusch e Baz Luhrmann. Un nome però risponde ad un simile identikit ed è quello di Austin Butler.

Nonostante sia già considerato uno dei più importanti attori in circolazione, la sua carriera ha però avuto una netta crescita solo negli ultimi anni,  seppur iniziata quando l’attore era ancora solo un ragazzino. Prende infatti parte, con ruoli più o meno significativi, a serie come Ned – Scuola di sopravvivenza, Hannah Montana, Zoey 101, iCarly e I maghi di Waverly, colonne dell’intrattenimento per ragazzi tra il 2005 e il 2010. Forse proprio per questo quando, dopo qualche anno di “gavetta cinematografica”, appare in I morti non muoiono e in C’era una volta a… Hollywood, in molti hanno la sensazione di conoscere già quel volto. “Sono fiero di essere stato scelto e diretto da Jim Jarmusch e Quentin Tarantino. Ma non dimentico la serie televisiva Hannah Montana… Sono orgoglioso di aver lavorato per Nickelodeon e Disney Channel” ha raccontato a tal proposito lo stesso Austin Butler.

La svolta arriva però con il primo grande ruolo da protagonista in Elvis, in cui veste i panni del re del rock, interpretando originalmente tutti i brani del film e ricevendo una nomination agli Oscar 2023 come miglior attore protagonista. Entra quindi nel cast di Dune per il secondo capitolo della saga, in quella che è una sorta di all-star dei giovani divi contemporanei (Timothée Chalamet, Zendaya e Florence Pugh, a loro è dedicata la cover story del n.16 di Sentieriselvaggi21st). Con The Bikeriders avviene quindi la conferma del suo ormai raggiunto status di divo del cinema contemporaneo, con l’intera campagna promozionale che gira attorno al suo nome. In quanti ne hanno sentito parlare come “il nuovo film di Austin Butler”?Austin Butler

La sua rapida crescita è probabilmente legata a doppio filo con la sua grande versatilità, che lo rende adatto a ritrarre tanto un villain spietato quanto un’icona pop mostrata nelle sue fragilità, con gli stessi ottimi risultati. Nonostante il grande appeal sul piano fisico, si tratta inoltre di un interprete forse ancora più da ascoltare che da vedere. La sua voce risulta infatti il suo tratto più distintivo, profonda e rauca, come un Bruce Springsteen del grande schermo. “Ho cominciato pensando al modo in cui parla, e a quel suo essere legato alla persona che vedi con più potere fin da quando sei bambino, e che finisci per emulare in qualche modo” ha svelato l’attore a proposito del suo approccio allo studio del personaggio di Feyd-Rautha in Dune – Parte Due.

Non è un caso che Tarantino nel suo C’era una volta a… Hollywood costruisca il pathos finale proprio “giocando” con il contrasto tra le voci e i toni dei personaggi in un divertentissimo dialogo tra il Tex interpretato da Austin Butler, le cui parole intrise di sadismo e crudeltà sono pronunciate con grande solennità, e il Cliff Booth di Brad Pitt, che, prontamente, lo deride per questo. I suoi personaggi d’altronde, spesso non particolarmente pomposi nelle azioni, hanno sempre un grande carisma che deriva proprio dal loro modo di parlare, strumento di fascinazione ancora più del lato strettamente estetico.

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Tutto ciò chiaramente è elevato ell’ennesima potenza in Elvis, e non solo facendo riferimento al lato strettamente canoro (che comunque è ben più che convincente). Il suo re del rock infatti, interpretato ricoperto da un trucco molto pesante, a tratti perfino “plasticoso”, è caratterizzato proprio attraverso il colore di volta in volta attribuito alla voce, profonda e suadente finché la forza del personaggio lo consente, rotta e quasi soffocata nei momenti in cui ne emergono invece le debolezze.

 

Austin Butler

Giunta già oggi a livelli molto alti, la parabola di Austin Butler non pare destinata a calare ancora per un bel po’. Tra i progetti futuri, tra cui figurano anche Caught Stealing, nuovo lungometraggio di Darren Aronofsky, nonché l’attesissimo sequel di Heat – La sfida di Michael Mann, il prossimo in ordine di uscita sarà Eddington di Ari Aster, le cui riprese sono già concluse. “Non voglio svelare molto della storia e del personaggio, ma è stata un’avventura selvaggia quella che ho vissuto. Ho dovuto interpretare un personaggio molto diverso da tutti quelli che ho interpretato finora” ha raccontato a proposito del nuovo progetto, che segnerà un ulteriore passo nella sua inarrestabile crescita.

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