Ballywalter, di Prasanna Puwanarajah

Un ottimo esordio alla regia per Prasanna Puwanarajah, con due performance attoriali ispirate, che portano in scena una storia che cerca la commedia nella tragedia. Dall’Irish Film Festa di Roma

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«Tragedia è quando io mi taglio un dito, commedia è quando tu cadi in una fogna e muori» da questa citazione di Mel Brooks muove Ballywalter, ottimo film d’esordio del regista inglese Prasanna Puwanarajah, visto all’Irish Film Festa di Roma. L’idea è la stessa che sta alla base dei video di Fail di YouTube e di Tik Tok, cioè che si parla di tragedia quando il dolore, anche piccolo e insignificante, colpisce noi come individui, ma quando colpisce qualcun altro allora diventa commedia, diventa risibile. I protagonisti del film nordirlandese cercano di ribaltare questo paradigma, trasformando la tragedia della loro vita in qualcosa di cui poter ridere, commedia come catarsi per il superamento del trauma.

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Eileen (Seána Kerslake) sta attraversando un momento difficile, il suo tentativo di sistemarsi a Londra è fallito e ora lei è dovuta rientrare a Belfast. Le sue giornate si dividono tra il lavoro in una caffetteria, i suoi turni come tassista e l’alcool con cui cerca di soffocare i propri demoni interiori. Grazie al suo secondo lavoro si imbatte nell’aspirante stand up comedian Shane (il comico nordirlandete Patrick Kielty, qui all’esordio come attore cinematografico). Anche lui ha appena superato un momento difficile, legato alla sospensione della sua patente e sta cercando di superare il dolore e le sofferenze personali attraverso la comicità. Tra queste due figure sull’orlo di un precipizio nasce un inaspettato rapporto d’amicizia nell’uggiosa cornice della città di Ballywalter.

Un film di debutti promettenti, sia per il regista Prasanna Puwanarajah che per l’attore Patrick Kielty, che “macchia” la sua vena comica con un interessante nota tragica, mettendo in scena un sentito monologo finale capace di strappare amare risate. Notevole prova anche per la protagonista Seána Kerslake, che si carica sulle spalle alcune scene dal forte impatto emotivo.

Ballywalter è una pellicola che porta in scena un cliché, l’idea che chi soffre di più è il più bravo a far ridere gli altri, un modo di intendere la comicità molto legato ad altri attori inglesi come Ricky Gervais (Afterlife). È tuttavia un film molto consapevole di quello che sta facendo, al punto da far affermare questa frase anche ad uno dei suoi personaggi, e nonostante il materiale sia stato sfruttato anche da altri registi, riesce a fornire una sua chiave di lettura leggera e tragica, comica e triste, che si inserisce perfettamente nella piovosa cornice della città di Ballywalter.

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