Biografilm 2024: incontro con Olivier Assayas per Hors du temps

Hors du temps è la visione intima che il regista dà del lockdown. Un momento di riflessioni e ricordi, che raffiorano alla mente. Assayas racconta il suo ultimo film a Bologna

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Olivier Assayas ha aperto la 20°edizione del Biografilm di Bologna con l’anteprima italiana del suo ultimo lavoro Hors Du Temps. Il film si racconta come un intimo diario, che ripercorre il periodo del lockdown. Una sospensione temporale che ha permesso al regista di porsi domande e riconnettersi con la sua terra e con le memorie d’infanzia.

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Durante l’incontro con la stampa a Bologna, l’autore si è concentrato molto sulla questione della “stranezza” del periodo pandemico. Il film è stato scritto “per avere una traccia della memoria di questo evento storico che ci è accaduto” e che Assayas desiderava raccontare attraverso i suoi occhi.

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La costruzione dell’opera è avvenuta sulla base di fatti realmente accaduti e legati all’ambiente nel quale il film è stato girato. Olivier Assayas racconta infatti di quanto è stato strano ed emozionante girovagare di nuovo nella casa dove è cresciuto in compagnia di suo fratello. Una sensazione toccante che gli ha permesso di riconnettersi alla tradizione di quel paesino fuori Parigi e far riaffiorare ricordi persi da tempo: “La cosa strana era passare questo periodo nel posto in cui sono stato bambino e ragazzo. Non abitavo in questa casa da tanto tempo e questa occasione mi ha fatto riaffiorare memorie d’infanzia che credevo fossero sparite.”

La strana sensazione di paura della morte di fronte all’ondata Covid e i ricordi condivisi, hanno dato origine ad un’esperienza straniante per l’autore. Un miscela di emozioni e riflessioni che, attraverso l’occhio cinematografico, hanno restituito un’atmosfera profonda e sensibile.

Il confinamento, nonostante sia stato universalmente condiviso, ha segnato in maniera soggettiva la vita di tutti. Olivier Assayas ha deciso di portare in scena la sua visione e la sua risposta all’accaduto. “Il lockdown ha dato ad ognuno di noi la possibilità di fermarsi e chiedersi domande esistenziali”, racconta. “un momento di autoriflessione che può essere distruttivo, ma anche positivo. Io ho avuto l’impressione di essermi potuto reinventare. In questo, l’apporto degli attori dona più senso e verità di quello che invento io nella sceneggiatura.”

La sceneggiatura di Hors du Temps somiglia quasi a una pièce teatrale. La forma dello script di Assayas è fluida e facilmente interiorizzata dagli attori, in quanto naturale.

“La scrittura è l’ingranaggio più semplice di un concetto più vasto”, conferma Assayas: “Per me la scrittura comincia con i sopralluoghi, l’incontro con gli attori e il film cambia in maniera costante.”

Il Biografilm assegna ad Olivier Assayas il Celebration of Lives Award 2024.

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