CANNES 62 – La videogiornata di Aldo Spiniello
11esima giornata di Festival. Aldo Spiniello parla degli ultimi film del concorso: "Map of the Sounds of Tokyo" di Isabel Coixet e "Visage" di Tsai Ming-Liang.
11esima giornata di Festival. Aldo Spiniello parla degli ultimi film del concorso: "Map of the Sounds of Tokyo" di Isabel Coixet e "Visage" di Tsai Ming-Liang.
Aldo Spiniello analizza la 9° giornata del festival parlando di "Das Weisse Band" di Michael Haneke e "A l'origine" di Xavier Giannoli
Aldo Spiniello analizza la 9° giornata del festival parlando di "Das Weisse Band" di Michael Haneke e "A l'origine" di Xavier Giannoli
Aldo Spiniello, nella 7° giornata di festival, parla di "Vincere" di Marco Bellocchio e "Los abrazos rotos" di Pedro Almodovar
Aldo Spiniello, nella 7° giornata di festival, parla di "Vincere" di Marco Bellocchio e "Los abrazos rotos" di Pedro Almodovar
Aldo Spiniello parla dei film in competizione della giornata: "Kinatay" di Brillante Mendoza e "Vengeance" di Johnnie To
Una cosa in particolar modo mi colpisce: che anche, persino!, una persona (che ritengo… Ritenevo?) intelligente prima fraintenda l'ironia (un modo per dire: "Anche se critichi Mereghetti in toto, hai usato un mezzo, quello della videorecensione on line, che forse, magari, hai attinto proprio da lui", modo che non esclude, proprio perché è ironia, che forse l'ispirazione a videorecensire venisse da un altro critico, Ghezzi ad esempio); poi non accetti una critica mossa per rispondere alla, per carità, forse lecita (cosa che infatti non le ho mai contestato) accusa di irrisione; poi, ancora, scambi dei contributi a un dibattito per cieche offese e non si dimostri contrario alla loro censura; e, ancora, a causa di questi commenti si senta addirittura messo in difficoltà sul proprio posto di lavoro; e, infine, che tutto ciò quella persona non lo manifesti direttamente a chi quell'ironia, quella critica e quei contributi li ha generati; ma estenda il caso a caso extra-contestuale (fuori
dal contesto di questo sito), dimostrando di possedere un'idea sbagliata dell'Associazionismo (idea, quella di Associazionismo, questa sì!, che bisogna avere!, e che bisogna avere giusta!); e, involontariamente o volontariamente, glielo mandi a dire. Di questa cosa che in particolar modo mi colpisce c'è un elemento, che è proprio l'estensione, infantile e meschina, del resto, del caso a caso extra-contestuale, che mi spinge ad abbandonare la scrittura su questo sito. Me ne vado a testa alta, per aver ripetutamente tentato, talvolta con successo e talvolta senza, di combattere la censura e di non farmi fraintendere. Non mi sono fermato davanti alla limitatività e all'autolimitatività. E infatti se ora mi fermo è soltanto per il mio affetto e per il mio rispetto verso chi, essendo fuori da questo contesto, in questa situazione non doveva essere coinvolto e invece lo è stato. Non continuando io a scrivere più qui, molte mie risposte a molte domande, accuse e provocazioni… Tipo quella in