CANNES 64 – “Aki è un regista che usa la voce”. Incontro con Aki Kaurismaki, Jean-Pierre Daroussin, André Wilms e Fabienne Vonier

le havre
Secondo film girato in Francia, dopo Vita da bohème, Le Havre riporta sulla Croisette Aki Kaurismaki, giunto alla sua quarta competizione e premiato per L’uomo senza passato con il Gran Premio della Giuria. Nel cast, oltre a Jean-Pierre Daroussin e Jean-Pierre Léaud, il protagonista di Vita da bohème, André Wilms, che interpreta un uomo la cui vita verrà cambiata dall’incontro con un giovano africano immigrato illegalmente

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BANDO BORSE DI STUDIO IN CRITICA, SCENEGGIATURA, FILMMAKING

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aki kaurismakiSecondo film girato in Francia, dopo Vita da bohème, Le Havre riporta sulla Croisette Aki Kaurismaki, giunto alla sua quarta competizione e premiato per L’uomo senza passato con il Gran Premio della Giuria. Nel cast, oltre a Jean-Pierre Daroussin e Jean-Pierre Léaud, il protagonista di Vita da bohème, André Wilms, che interpreta un uomo la cui vita verrà cambiata dall’incontro con un giovano africano immigrato illegalmente.

C’è meno ironia in questo film rispetto ai suoi lavori precedenti?

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Aki Kaurismaki: Quando guardo le persone che abitano questo mondo, vedo che non esiste speranza per il nostro pianeta. Così, per evitare di sprofondare in questo disastro, il mio film è innanzitutto un tentativo di fuga nell’intrattenimento. Ero già disincantato di fronte a molte cose fin dall’età di dieci anni, ma allora cercavo di fingere in modo da poter dare speranza agli altri.
 
Come è stato lavorare con Aki Kaurismaki?
Jean-Pierre Daroussin: Aki riesce a comunicare il suo carisma anche sena l’aiuto delle parole. E’ esattamente l’opposto del presidente francese. Aki riesce a creare un mondo mettendo insieme piccoli pezzi, mentre il presidente della Francia sta riducendo il mondo in pezzi!
 
E per lei come è stato lavorare con Aki Kaurismaki?
André Wilms: Non esistono più oggi le grandi voci del cinema, come quella di Gabin… Tutto è ormai solo sussurrato. Si fanno meno errori se si parla così piano, ma non è più la stessa cosa di prima. Aki è un regista che usa la voce.
 
Con cosa ha girato il film?
Aki Kaurismaki: La macchina da presa che ho usato apparteneva a Ingmar Bergman. Ma Bergman ci ha fatto solo due film, mentre io diciotto, quindi non è più la sua macchina da presa… Che possa riposare in pace.
 
Cosa può dirci di Aki Kaurismaki?
Fabienne Vonier: E’ un artefice genuino in ogni film che gira e lavora come un troiano. E’ un vero poeta, capace di mischiare lo humor con la modestia.
 
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